Bonino shock: “Gli accordi con la Libia sono come la trattativa Stato-mafia”

Bonino shock: “Gli accordi con la Libia sono come la trattativa Stato-mafia”

30. 10. 2019 Off Di admin

La differenza tra il governo giallorosso e quello gialloverde su migranti e sbarchi? “È che Salvini rivendicava la violazione dei diritti umani per accrescere il proprio consenso, mentre questo esecutivo è rassegnato a dovere continuare sulla stessa strada indicata dall’ex inquilino del Viminale per non concedergli (sbagliando) ulteriore vantaggio”. In un’intervista a la Repubblica, la storica leader dei Radicali Emma Bonino dice che nella sostanza “si fanno le stesse cose che faceva Salvini, per non fare un favore a Salvini”. E chiosa: “Siamo al sadomasochismo politico”.

Al quotidiano che le fa osservare che l’Italia tra pochi giorni rinnova automaticamente gli accordi con la Libia per contrastare i flussi di migranti, Emma Bonino replica che “gli accordi con la Libia sono di fatto l’oggetto di quello che potremmo chiamare, mutuando il termine, la ‘trattativa Stato-Mafia’”, o meglio “dello Stato italiano con la Mafia libica” precisa.

E “degli apparati di sicurezza nazionali con figuri come Bija”, ovvero con l’ambigua figura del guardiacoste libico in contatto con i trafficanti di uomini e che ora sarebbe stato riconfermato capo della Guardia costiera, il quale in Italia in delegazione con tanto di visto concesso dalle istituzioni italiane, durante il governo Gentiloni-Minniti per parlare di migranti.

Secondo Bonino, “occorrerebbe dismettere qualunque ipocrisia” perché di fatto “i nostri interlocutori non sono le quasi inesistenti ‘autorità libiche’, ma poteri e personaggi di provato rango criminale” aggiunge la storica leader radicale. E a questo proposito, aggiunge, “ci sono un sacco di cose da chiarire sulla visita di Bija, i suoi contatti, i suoi incontri…” Non c’è niente di chiarire sul significato della sua presenza in Italia, “che è purtroppo chiarissimo: i cosiddetti accordi con la Libia sono questa cosa qui”, ovvero sono di questa natura.

Cioè “una pura maschera” dietro la quale si nascondo luoghi che vengono chiamati “campi di accoglienza” ma che in verità “sono lager dove i migranti irregolari vengono venduti, violentati e uccisi da parte di milizie che rappresentano sia le istituzioni che le organizzazioni criminali”. E in questo senso “anche Bija faceva il doppio lavoro: il trafficante di uomini e l’ufficiale della guardia costiera” accusa Bonino.

Insomma non è davvero cambiato nulla tra governo gialloverde e governo rossogiallo? Per Emma Bonino è per esempio intollerabile che siano trascorsi “undici giorni di attesa” per far sbarcare i suoi occupanti “ed è intollerabile che il rispetto dei diritti umani sia subordinato a valutazioni di opportunità contingenti o di partito o elettorali”.

Tra poco, annuncia Bonino, “a Lampedusa potrebbe arrivare l’Alan Kurdi, con 90 naufraghi a bordo. E riprenderà il solito umiliante e crudele balletto”. Così, alla fin fine, la differenza tra il Conte1 e il Conte bis è che nella sua seconda versione il premier “continua non solo a difendere i decreti sicurezza, ma a usare le prerogative del ministro dell’Interno per limitare e vietare l’ingresso alle navi che hanno raccolto profughi in mare”. Così, in definitiva, conclude Bonino, la sostanza è che la politica in termini di migranti e accoglienza del nuovo governo “continua a farla Salvini”.

Soluzioni possibili? Per Emma Bonino, purtroppo la soluzione oggi “non è convincere Di Maio” a cambiare i decreti sicurezza perché anche la stessa scelta del M5s al Parlamento europeo “di affondare la risoluzione pro Ong dimostra che la linea di Di Maio senza Salvini è uguale a quella con Salvini”. E allora il problema, piuttosto, “è convincere il Pd e Italia Viva a non seguire Di Maio su questa strada autolesionistica”.

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