Ci vorrà un secolo per colmare il divario tra uomini e donne

Ci vorrà un secolo per colmare il divario tra uomini e donne

17. 12. 2019 Off Di admin

Al ritmo attuale, ci vorranno quasi 100 anni per eliminare nel mondo il ‘gender gap‘ e arrivare a una vera parita’ di genere uomini-donne in tutti i campi, politica, economica, sanità ed educazione. E’ la triste conclusione a cui arriva quest’anno il ‘Global Gender Gap Report 2020’ pubblicato annualmente dal World Economic Forum secondo cui uomini e donne avranno le stesse opportunità e lo stesso trattamento nel mondo solo tra 99,5 anni, con un miglioramento comunque rispetto al 2018 che parlava di un completamento in 108 anni.

Anche quest’anno la classifica di 153 paesi registra nella top 10 dei virtuosi, e non è una novità, le nazioni le Nord Europa. Al primo posto l’Islanda che con l’87,7% si avvicina al 100% in termini di parita’ di diritti. Seguono la Norvegia, la Finlandia, la Svezia, il Nicaragua, la Nuova Zelanda, l’Irlanda, la Spagna, il Ruanda e la Germania. Tra gli europei la Germania è il primo paese, con la Francia al quindicesimo posto. Mentre la Spagna scala ben 21 posizioni, collocandosi per la prima volta nella top 10.

L’Italia invece arretra, portandosi al 76esimo posto dal 70esimo dello scorso anno, confermandosi fanalino di coda in Europa a parte la Grecia (84), Malta (90), e Cipro (91). Il Wef sottolinea che probabilmente “la maggior difficoltà per chiudere il gender gap e’ nella scarsa rappresentanza femminile nei ruoli emergenti”.

E fa notare che “anche laddove le donne siano professionalmente dotate per dei ruoli, non sono adeguatamente rappresentate“.

La situazione dell’Italia, alla luce dei dati forniti dal Wef, riflette ancora una ripartizione di ruoli tradizionale. Il Paese infatti risale posti in classifica sul fronte dell’Istruzione, dove si colloca al 55esimo posto in tema di partecipazione delle donne, ma crolla al 117esimo quando si parla di inclusione economica, e addirittura al 125esimo se ci si confronta in equiparazione salariale.

Scarica il rapporto del World Economic Forum

La difficoltà di conciliare famiglia e lavoro emerge poi dalla preponderanza femminile nei lavori part-time. Così come, in tema di formazione, quella umanitaria risulta molto piu’ gettonata tra le donne italiane rispetto a quella in business o, ad esempio, in ingegneria. In termini generali resta l’Europa occidentale comunque il ‘best performer’ per il 14esimo anno consecutivo.

L’area geografica ha chiuso il 77% del gap e, secondo gli esperti del Wef, potrà avvicinarsi alla piena parita’ in 54 anni, questo grazie soprattutto ai paesi del Nord Europa. Al contrario i punteggi piu’ bassi si riscontrano in Medio Oriente e in Nord Africa, l’area ha chiuso il gap solo al 61,1%. Tra i Paesi più avanzati in tema di parità di genere ci sono Israele (65,5%) e gli Emirati (65,5%).

“Senza la partecipazione paritaria della metaà dei talenti nel mondo non potremo portare avanti la Quarta rivoluzione industriale, far crescere le economie o raggiungere gli obiettivi sostenibili del’Onu” ha detto il fondatore del Wef Klaus Schwab. “Al ritmo attuale ci vorrà un secolo per arrivare alla parità, un lasso di tempo che in un mondo globalizzato non si può accettare, soprattutto tra le generazioni più giovani”. 

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