“Conte ci ascolti e modifichi il decreto”, dice Berlusconi

“Conte ci ascolti e modifichi il decreto”, dice Berlusconi

19. 03. 2020 Off Di admin

“È come una guerra ma senza le rovine”. L’angoscia di Silvio Berlusconi per l’epidemia di coronavirus: “Provo dolore per i tanti lutti ma anche per il dramma di chi perde il lavoro e non ce la fa ad andare avanti. La donazione di 10 milioni? Contributo a salvare vite umane”.

“La strada della chiusura di tutte le attività non essenziali è certamente corretta. È la direzione giusta, ed anzi forse dovremo essere ancora più restrittivi, se le circostanze lo imporranno” e “se sono stati commessi degli errori lo si discuterà una volta usciti dalla bufera”. Questa la linea di Forza Italia e dell’opposizione tutta sul governo Conte su cui il leader “rimane critico” perché “siamo del tutto incompatibili con i partiti della sinistra” anche se “ora lavoriamo insieme”- 

Per poi precisare: “Lo faremmo con chiunque fosse alla guida del Paese, per affrontare l’emergenza sanitaria e quella economica, senza alcun bisogno di formule politiche pasticciate”, tuttavia assicura, “i ruoli fra maggioranza e opposizione rimangono ben distinti”.

Quindi Silvio Berlusconi lancia un appello a Giuseppe Conte: “Ascolti le nostre proposte” perché “il decreto appena varato ne recepisce purtroppo soltanto alcune, ma è ancora largamente insufficiente per le categorie economiche” quindi “bisogna fare molto di più soprattutto – osserva l’ex premier – per le piccole e medie imprese, per il lavoro autonomo, i professionisti, gli artigiani, le partite Iva”. Quindi suggerisce e intima: il decreto “in Parlamento deve essere ampiamente modificato e migliorato perché possa avere il nostro appoggio”.

E ritornando ancora sull’emergenza sanitaria a livello Europeo il leader di Forza Italia propone alla Ue di trasformare il Fondo Salva Stati “in un fondo per lo sviluppo” in quanto “ci sono centinaia di miliardi già disponibili da utilizzare, ripartendoli fra gli Stati membri, senza vincoli se non quello di destinarli allo sviluppo” perché, spiega, “per guarire dalla recessione le medicine sono due: la medicina monetaria e la medicina fiscale”.

Quanto alla sua donazione di 10 milioni per i costruendo nuovo ospedale alla Fiera di Milano, Berlusconi dice solo che “ognuno deve fare la sua parte, contribuendo come può a salvare vite umane e a vincere questa sfida” anche perché “la Regione Lombardia è allo stremo delle forze, occorre approntare nuovi posti di terapia intensiva nel giro di pochi giorni”. All’inizio aveva pensato di tenere la notizia riservata, ma poi “mi è stato fatto notare che questo gesto avrebbe potuto favorire una positiva emulazione così come poi in effetti si è verificato”.

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