
Dazi e guerre affossano Wall Street. Il Nasdaq crolla di oltre il 4%, la peggiore seduta dal 2022
10. 03. 2025AGI – Wall Street archivia la peggiore seduta dal 2022: a fine seduta segna un calo del 2,08% per il Dow Jones, del 2,7% per lo S&P 500 e del 4% per il Nasdaq. Il gruppo dei “Magnifici Sette” ha guidato i ribassi: Tesla ha chiuso a -7,95% dopo aver perso il 15%, segnando la peggiore giornata dal 2020, mentre Alphabet e Meta hanno ceduto oltre il 4%, Nvidia ha perso il 5%. Gli investitori sono preoccupati dopo che il presidente Trump in un’intervista a Fox News non ha escluso la possibilità di una brusca contrazione dell’economia a stelle e strisce quest’anno e ha segnalato le turbolenze economiche a breve termine provocata dall’entrata in vigore dei dazi.
Di conseguenza aumentano le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed nel prossimo giugno. Ora i mercati dei future ritengono probabili una riduzioni di un quarto di punto percentuale a giugno, luglio e ottobre.
La scorsa settimana il presidente Usa ha imposto tariffe doganali del 25% a Messico e Canada, ma subito dopo ha esentato la maggior parte delle merci per un mese creando incertezza sulle sue politiche commerciali. Ha inoltre aumentato i dazi sulle merci cinesi provocando misure di ritorsione da parte di Pechino, che da oggi applicherà imposte del 10-15% a carico di alcuni prodotti agricoli americani. E a partire dal 2 aprile e’ prevista l’attuazione di dazi reciproci a livello mondiale, che potrebbero pesare ulteriormente sul sentiment del mercato. Gli economisti sostengono che le politiche di Trump potrebbero far aumentare i prezzi e rallentare l’economia, almeno nel breve termine: gli esperti di Goldman Sachs proprio oggi hanno ridotto le previsioni di crescita degli Stati Uniti all’1,7%.
In questo contesto, sorvegliato speciale sarà mercoledì il dato sull’inflazione negli States a febbraio, il primo mese completo dell’amministrazione Trump da quando è tornato alla Casa Bianca. A gennaio i prezzi negli Usa sono cresciuti al ritmo più rapido dall’agosto 2023; gli economisti prevedono che il dato principale si sia raffreddato al 2,9% dal 3% nei dodici mesi fino a febbraio, mentre su base mensile e’ visto in calo marginalmente allo 0,3% dallo 0,5%. Il dato sarà tra gli ultimi che la Fed ha a disposizione prima della prossima riunione di politica monetaria del 18-19 marzo. Non sono previsti tagli dei tassi ma la strada, per stimolare l’economia, sembra segnata.