Di cosa hanno bisogno le Università italiane secondo il neoministro Manfredi

Di cosa hanno bisogno le Università italiane secondo il neoministro Manfredi

29. 12. 2019 Off Di admin

Agli Atenei italiani “serve un grande investimento sui giovani perché noi dobbiamo fare in modo che le migliori energie italiane, ma anche estere, trovino casa nella nostra Università e negli istituti di ricerca. Solamente partendo dai giovani noi possiamo costruire un grande futuro”. Così Gaetano Manfredi, designato nella giornata di ieri dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, come nuovo ministro dell’Università e della Ricerca.

“Poi – ha sottolineato – dobbiamo tenere insieme il sistema. Non possiamo avere troppe differenze nel nostro paese. L’Università è una grande infrastruttura nazionale che deve unificare il paese e dare le stesse opportunità a tutti, in qualsiasi posto d’Italia. Io sono convinto che questo si riuscirà a fare con l’impegno e con la collaborazione di tutti”.

“L’Università oggi a livello internazionale – ha aggiunto Manfredi – è il driver piu importante per attrarre imprese e per creare occasioni di lavoro qualificate per i giovani. Questo è un ruolo che va ancora più rafforzato soprattutto nelle aree deboli del paese perché puo’ essere una grande opportunità di crescita, di lavoro, di benessere. E questo lo dobbiamo ai nostri territori e ai nostri giovani”.

Sul gap esistente tra Nord e Sud anche sul fronte delle Università, Manfredi ha ammesso: “Sì ci sono delle differenze nel paese e noi dobbiamo, utilizzando la leva dell’investimento, fare in modo che queste differenze possano essere colmate creando opportunità per tutti, rafforzando i territori dove c’è più dinamismo ma anche sostenendo quelli dove ci sono più difficoltà. Anche perché – ha concluso – spesso l’Università nei territori del Sud rappresentano l’unico baluardo di crescita culturale e civile della popolazione”.  

La questione “economica”

“Servono sicuramente più fondi. La situazione della finanza pubblica è difficile ma noi non possiamo considerare l’Università e la ricerca come la Cenerentola del paese. Ci vuole un impegno da parte di tutto il governo e sono convinto che il presidente Conte sosterrà queste richieste per fare in modo che poi si possano realizzare delle cose concrete”. 

Chi è Gaetano Manfredi

Il neo-ministro è ben conosciuto dal mondo accademico: 55 anni, ingegnere, è dal 2014 rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. In precedenza aveva insegnato per molti anni nella stessa università il corso di Tecnica delle Costruzioni ed era stato a capo della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane.

Nel 1988 Manfredi sogna di fare il giornalista, ma si laurea con il massimo dei voti in ingegneria proprio alla Federico II. Nello stesso ateneo consegue il dottorato di ricerca in Ingegneria delle Strutture (V ciclo) portando a casa, nel 1994, anche una borsa di studio Post-dottorato per la quale si classifica primo con punti 95-100.

Dal 1995 inizia la sua ascesa accademica diventando dapprima ricercatore, poi professore associato, ordinario, direttore del dipartimento di Analisi e progettazione, direttore del dipartimento di ingegneria strutturale, prorettore e, infine, rettore. Ora entrerà in un altro mondo, quello della politica, dove milita già come parlamentare Pd suo fratello Massimiliano. Manfredi è anche autore o curatore di 9 libri ed oltre 400 lavori scientifici pubblicati su rivista o presentati a congressi nazionali ed internazionali.

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