La nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza è alle battute finali 

La nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza è alle battute finali 

26. 09. 2019 Off Di admin

Battute finali per la Nota di aggiornamento al Def, il documento di economia e finanza in cui vengono indicati i nuovi obiettivi di crescita e finanza pubblica a livello programmatico. Dopo l’incontro a Palazzo Chigi, durato oltre due ore e mezzo, sembra essere spuntata l’idea di far slittare di tre giorni l’approdo sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il termine del 27 settembre non essendo perentorio consente un po’ di elasticità per mettere a punto il quadro di finanza pubblica per la manovra.

Si rimanda quindi a lunedì 30 settembre. Un “patto con gli italiani” per recuperare quanto più possibile dall’evasione fiscale e ridurre così le tasse è l’obiettivo ribadito dal premier Giuseppe Conte durante “la riunione tecnica”, secondo quanto riferito da Palazzo Chigi. Sono allo studio diverse misure per incentivare l’uso della moneta elettronica per combattere l’evasione e recuperare risorse per ridurre le tasse. Il lavoro, spiegano le fonti, è ancora in corso ed è quindi ancora prematuro parlare di cifre, ma l’obiettivo è quello di ricavare “diversi miliardi”.

Al Tesoro intanto si lavora da giorni a ritmi serrati per definire gli ultimi dettagli, il vice ministro all’Economia, Antonio Misiani, ieri ha confermato che il deficit/Pil 2019 dovrebbe attestarsi al 2%. L’obiettivo per il 2020 sarà frutto anche del negoziato con la Commissione europea. Nei giorni scorsi alcune indiscrezioni riferivano la volontà del governo di portare l’obiettivo del deficit 2020 al 2,3% del Pil.

Secondo quanto emerso dopo il vertice informale di Helsinki, il disavanzo si attesterebbe verso il 2-2,1%. Il punto di caduta potrebbe fissarsi tra il 2,1% e 2,3%. Si sta valutando, inoltre, l’impatto che potrebbe avere la revisione fatta dall’Istat che ha certificato come il Pil nel 2018 sia cresciuto meno del previsto. La Nota di aggiornamento al Def non potrà che allinearsi alle stime dei principali previsori interni e internazionali che indicano per l’Italia nel 2020 un tasso di crescita tra lo 0,4 e lo 0,6%.

Altro nodo cruciale è il deficit legato a doppio filo con gli obiettivi di crescita e le prospettive per il debito pubblico. Per la Legge di Bilancio occorrono 30 miliardi di cui 23,1 destinati alla sterilizzazione l’aumento dell’Iva, 2 per le spese indifferibili e circa 5 per trovare degli spazi per il cuneo fiscale. Le risorse arriveranno dai risparmi derivanti dal calo dello spread, dalla spending review, dal riordino delle tax expenditures e dalla lotta all’evasione che avrà nel mirino i grandi evasori. Ma l’esecutivo punta anche a una revisione del Patto di stabilità e crescita per strappare più margini di flessibilità a Bruxelles.

LOTTA ALL’EVASIONE Sul piatto per il momento ci sono una serie di misure anti-evasione per reperire le risorse necessarie, tra cui l’introduzione di incentivi per l’uso delle carte elettroniche. Come riferiscono anche fonti di Palazzo Chigi, durante l’incontro si è parlato molto del “patto con gli italiani onesti”, il progetto così ribattezzato dal premier Conte per liberare risorse “importanti” da destinare allo stimolo della domanda interna e della crescita.

In pratica il governo starebbe lavorando ad alcuni incentivi per chi usa le carte di credito, per disincentivare l’uso dei contanti e sull’attuazione della lotteria degli scontrini, meccanismo già previsto nella scorsa manovra. Le misure anti-evasione potrebbero essere anticipate nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020.  

FLESSIBILITA’ Il governo punta a mettere in campo una manovra espansiva e, per farlo, conta di strappare nuovi margini di flessibilità per 0,4-0,5 punti di Pil da sommare alla quota dello 0,18% di prodotto legato alle spese per il ponte Morandi e per il contrasto al rischio idrogeologico messa in conto per il prossimo anno nel Documento di economia e finanza.

“Sfrutteremo le pieghe normative per una politica di crescita”, ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando da New York. “Siamo per una politica espansiva in materia economico-sociale, oggi c’è una diversa sensibilità in Europa”, c’è la consapevolezza di tutti nell’Unione europea che “la politica di austerity non è adatta a reggere questa congiuntura, siamo di fronte a una fase di contrazione”.

MINORE SPESA PER INTERESSI Cala lo spread e la diminuzione della spesa per interessi pagati sul nostro debito pubblico fa sì che si allenti uno dei maggiori freni alla crescita del Paese negli ultimi decenni. Un calo di 100 punti dello spread vale, in media su base annua, oltre 2 miliardi di euro, il che aprirebbe nuovi spazi fiscali per la legge di bilancio.

Per leggere nero su bianco i capisaldi della Nadef si dovrà attendere lunedì, poi la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2019 sarà discussa dall’Aula del Senato nella settimana dall’8 al 10 ottobre per approdare a Montecitorio il 10 ottobre. La manovra sarà presentata entro il 20 ottobre e il Dpb dovrà essere inviato entro il 15 ottobre all’Ue.

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