“La tassa su colf e badanti è una fake news”, assicura Gualtieri
08. 10. 2019“Nel mercato del lavoro si intravedono dinamiche incoraggianti che vanno perseguite e rafforzate”. A dirlo, nella giornata di ieri, Roberto Gualtieri, davanti alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in seduta congiunta, durante l’audizione preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef). Il ministro dell’Economia ha sottolineato però che “il tasso di disoccupazione è ancora stimato su livelli medi troppo elevati, e anche il tasso di disoccupazione giovanile resta su livelli preoccupanti”.
Nel corso dell’intervento è arrivato un chiarimento sul’ipotesi, circolata in questi giorni, che prevedeva che le famiglie avrebbero dovuto agire da sostituto di imposta nei confronti di colf e badanti. “Quella è una fake news, sono felice di poterlo dire in questa sede formale”. Per il ministro, infine, “l’Italia è un Paese solido, ha finanze pubbliche sane e sostenibili e ha mostrato significative doti di resilienza anche nelle fasi più difficili”.
L’obiettivo del governo ora è quello di avviare “una strategia di politica economica imperniata su tre assi fondamentali: il rilancio degli investimenti, la riduzione della tassazione lavoro e sulla coesione territoriale e sociale. Con la Nadef intendiamo ricollocare l’Italia sul sentiero della crescita e della stabilità ereditando una difficile eredità del passato”. Gualtieri ha ben chiaro da dove si deve partire per invertire una situazione di fragilità: “È evidente che il principale punto debolezza italiana ed europea è la debolezza della domanda interna ed è qui che dobbiamo agire”.
E alcuni degli ingredienti della ricetta economica del Conte bis sembrano già chiari: “Evitare l’inasprimento della pressione fiscale” anche grazie a “nuove politiche per il rilancio della crescita: la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti, l’aumento delle risorse per istruzione e ricerca e per rafforzare il servizio sanitario”. Per una manovra “che ha un’intonazione espansiva, insisto”. Con un primo annuncio: nel trienno 2020-2022 ci saranno “risorse aggiuntive per investimenti pubblici e privati per 15 miliardi di euro”.
Tutto questo, secondo Gualtieri, “risponde alla alla necessità di assicurare un profilo di sostenibilità alla finanza pubblica e discendente del debito pubblico”. Anche grazie al fatto che “la pressione fiscale scenderà di diversi decimali sia rispetto al tendenziale del 2020 ma anche rispetto al 2019”. Per una crescita del Pil reale nel 2020 pari allo 0,6% che viene ritenuta dal ministro una “stima realistica e financo prudente”.
Poi c’è la questione dello spread, tornato a livelli assai ridotti rispetto ai mesi passati. Una riduzione che comporterà “un risparmio di spesa di interessi pari a 6,8 miliardi di euro”. Sull’Iva, invece: “La rimodulazione non c’è nella Nadef, c’è la completa sterilizzazione delle clausole, ma questo non esclude una rimodulazione delle aliquote”.
Non verrà invece toccato il bonus di 80 euro introdotto dal governo Renzi: “Non sarà eliminato. C’è nelle intenzioni del governo quella di avviare un ripensamento dell’Irpef e più in generale di una riforma fiscale”.
Destino opposto invece per la Flat Tax: “L’intenzione del Governo è quella di non confermare la misura” che prevede un allargamento della flat tax fino ai 100.000 euro, sottolineando che “la misura non è in vigore” e che comunque offre “profili di iniquità. Sulla flat tax attuale – ha aggiunto – il mio giudizio è che presenta numerosi profili critici, tuttavia l’orientamento del Governo è quello di evitare interventi che che modifichino le regole del gioco, ma ci sono profili critici che valuteremo nel quadro di più generale dello sforzo di riforma del sistema fiscale”.
Articoli nella stessa categoria:
- Gualtieri guarda al Recovery “Opportunità per la riforma fiscale”
- Irpef a tre scaglioni e obiettivo flat tax. Il nuovo fisco
- Gualtieri: “Situazione difficilissima, facciamo il possibile. Mai la patrimoniale”
- Manovra, soglia del contante a mille euro e multe per chi rifiuta il bancomat
- Moody’s taglia il Pil dell’Eurozona, nel 2020 -2,2%