M5s alla resa dei conti sul congresso. Scontro Grillo-Di Battista

M5s alla resa dei conti sul congresso. Scontro Grillo-Di Battista

14. 06. 2020 Off Di admin

AGI – “Chiedo il prima possibile un congresso del Movimento 5 stelle in cui tutte le anime del Movimento possano dire la loro per costruire un’agenda politica. Così vedremo chi vince”. Lo ha detto Alessandro Di Battista intervistato a Mezz’ora in più, su Rai 3. Se Conte vuole fare il leader del Movimento “si deve iscrivere al M5s e partecipare al prossimo congresso”, aggiunge Di Battista.

Ma Beppe Grillo non sembra essere della stessa opinione: “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto…ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film ‘Il giorno della marmotta’”. 

Le tesi di Di Battista

“Ho fiducia nel presidente del Consiglio, non deve temere picconature da parte mia“. “In questo momento il governo va sostenuto e il modo migliore è fare in modo che il Movimento 5 Stelle si rafforzi: le cose migliori il M5s le ha fatte nei primi sei mesi di questa legislatura e le ha potute fare perché era forte”, ha aggiunto Di Battista. 

Poi il Mes. “Nessun esponente del Movimento con cui ho parlato in queste settimane mi sta dicendo questo. Io non sto in Parlamento, ma nessuno mi ha mai detto che ha intenzione di attivare il Mes e, ad oggi, nessun Paese lo ha richiesto”

Quanto a Fca, Di Battista ha commentato: “Gli Elkann si comportano come una famiglia reale e avendo fatto politica una famiglia del genere non può possedere 15 giornali. La Fiat dal dopoguerra in poi ha utilizzato il ricatto occupazionale per ottenere aiuti di stato. Multinazionali cosi’ importanti che hanno potere politico non dovrebbero possedere tutti quei giornali”. “Dovrebbe esistere una legge sul conflitto di interessi che sembra dimenticata. Non è facile con alcuni partiti politici, ma questa legge la attendiamo da 25 anni, non da due”, ha aggiunto.

Infine, l’esponente 5stelle è intevenuto sul caso Giulio Regeni. “Il governo M5s-Pd ha venduto armi all’Egitto. E io sono fermamente contrario. Se Regeni fosse nato a Washington o Parigi già sarebbero saltate alcune teste nei servizi segreti egiziani”. 

 

 

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