
“Non si capisce più cosa sia il M5s”, dice Roberta Lombardi
29. 10. 2019La lettura del voto in Umbria, dei flussi e dei dati elaborati dall’Istituto Cattaneo di Bologna fa dire a Roberta Lombardi, la più convinta fautrice – con Grillo e Fico – dell’accordo con il Pd, che tutto ciò “significa che il M5s per alcuni non è più attrattivo”. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano la capogruppo dei Cinque Stelle alla Regione Lazio aggiunge però che il problema principale è anche un altro: “Che non si capisce più cosa siamo, qual è la nostra identità”.
La leader laziale del Movimento pentastellato non si nasconde poi il senso profondo della sconfitta quando afferma che “siamo nati come un’intelligenza collettiva, ma oggi i gruppi locali sono troppo distanti dai parlamentari, i parlamentari spesso non riescono a interagire con il governo, e così via. Ma serve un collegamento, e le decisioni non possono essere calate dall’alto”. Ribaltando così l’assunto andreottiano secondo il quale il governo logora chi non ce l’ha. Poi aggiunge, “con i litigi degli scorsi giorni sembrava di essere tornati ai tempi del governo con la Lega” riferendosi ai contrasti nella coalizione prima del voto.
Ma sull’accordo con il Pd non è pentita e dice che crede che “non ci si debba porre limiti” dopodiché, la questione centrale “è cosa vogliamo essere negli enti locali”, ovvero “se una forza di governo o invece una forza di rappresentanza, che faccia una buona opposizione”.
E a chi come Barbara Lezzi e altri esponenti del Movimento che chiedono la convocazione di un’assemblea nazionale per fare chiarezza sulla linea politica da seguire, Roberta Lombardi risponde: “Penso che sia opportuno valutare se la piattaforma web Rousseau basti per il confronto, o se non servano anche assemblee territoriali” mentre sulla convocazione di assise nazionali taglia corto: “Abbiamo oltre 150 mila iscritti, mi pare complicato organizzarla”.
Comunque sia il voto umbro è stata una sconfitta, Di Maio va messo in discussione? Alla domanda Lombardi replica dicendo semplicemente che è già stato “avviato un processo di riorganizzazione, con un team del futuro nazionale ripartito per temi, e referenti regionali” e “se costruito dal basso è un nuovo modello di leadership”. E anche “una risposta per ripartire”, a partire proprio dal tema “del metodo” di lavoro e della guida del Movimento.
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