Oggi sciopero generale. Bus, metro e medici: ecco chi si ferma

Oggi sciopero generale. Bus, metro e medici: ecco chi si ferma

29. 11. 2024 Off Di admin

AGI – Scuole, sanità e trasporti si fermano per lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL contro la manovra di bilancio 2025. Lo sciopero coinvolge numerosi settori pubblici e privati, con eccezioni per il trasporto ferroviario e le merci su rotaia. Originariamente previsto per una durata di otto ore, lo sciopero dei trasporti è stato ridotto a quattro ore tramite un provvedimento di precettazione firmato dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, per limitare i disagi ai cittadini.

 

Per la precettazione, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, che guida la manifestazione a Roma, ha criticato il governo e il ministro Matteo Salvini, sostenendo che il diritto di sciopero è stato limitato. Per Landini l’attuale manovra economica taglia fondi a settori chiave come sanità e istruzione, favorendo la privatizzazione e penalizzando i lavoratori, che vedono ridotto il loro potere d’acquisto. Ha sottolineato che i lavoratori pubblici, con aumenti salariali insufficienti rispetto all’inflazione, non possono accettare passivamente questa situazione.

 

Veniamo ai dettagli dello stop nei trasporti. Nel Trasporto pubblico locale (TPL) autobus, tram e metro si fermano per 4 ore, dalle 9:00 alle 13:00, con fasce orarie garantite che variano da città a città. Nel settore aereo sono stati cancellati circa 70 voli nazionali, con fasce di garanzia per i voli essenziali (7-10 e 18-21). Quanto alle autostrade, il personale è in sciopero dalle 22 del 28 novembre alle 22 del 29. Taxi servizio sospeso. Trasporti navali, adesioni variabili in base al territorio. 

 

Landini: “Più di 500 mila in piazza, è il momento di rivoltare l’Italia come un guanto

“Più di 500.000 persone in piazza in tutta Italia”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini oggi alla manifestazione a Bologna. “La risposta che sta arrivando per le notizie che abbiamo dalle piazze di tutto il paese è una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva e per quello che ci riguarda questo significa non limitarci alla protesta oggi. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo paese”, ha detto ancora Landini. “Basta ingiustizie, basta precarietà”, ha aggiunto. “È il momento di rivoltare questo paese come un guanto perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile”. “Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo paese e per farlo – ha aggiunto Landini – c’e’ bisogno della partecipazione di tutte le persone e la rivolta sociale per noi significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione”.

 

 

 

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