“Se con noi il M5S ha dimezzato i consensi, con il Pd li azzererebbe”, dice Romeo

“Se con noi il M5S ha dimezzato i consensi, con il Pd li azzererebbe”, dice Romeo

20. 08. 2019 Off Di admin

Oggi parla Giuseppe Conte. Situazione apertissima o giochi già fatti? “Per noi non esistono altre maggioranze: un governo che metta insieme Renzi e il M5S sarebbe clamoroso. Se Conte dovesse dimettersi si aprirebbero le consultazioni la parola passerebbe al Presidente della Repubblica”.

Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama in un’intervista a Il Messaggero. In ogni caso la Lega non teme di finire all’opposizione comunque anche fosse, “se dovessi fare un calcolo utilitaristico – prosegue Romeo – con un governo M5S-Renzi noi arriviamo in pochi mesi al 60%”.

E poi, stando ancora sul tema del consenso, Romeo aggiunge: “Se con noi il M5S ha dimezzato i consensi, con il Pd li azzererebbe. Ma è giusto dare la parola agli italiani”, chiosa, perché il rischio, altrimenti, è che il Paese “perda sovranità, ritorneremmo sotto lo schiaffo della Merkel”.Insomma, i pentastellati “non possono spingersi a tanto”.

Allora oggi il governo cadrà? Che cosa accadrà davvero in Senato e quali pieghe prenderà il discorso del premier nessuno sembra davvero saperlo. Anche Romeo, che dice: “Vediamo in aula cosa dirà il presidente Conte e, in base a quello che dirà il premier, ci sarà la replica di Matteo Salvini. Diciamo che non ci sono atteggiamenti pregiudiziali”.

Quanto ad una possibile tregua o “pax” gialloverde condita con un Conte-bis, il capogruppo leghista in Senato torna a ribadire come un mantra che “la via maestra rimane quella delle elezioni”  e nel ripensare alla scelta fatta da Salvini, Romeo continua a ritenere che abbia fatto “la cosa più sensata che poteva fare, certificando che questo governo era arrivato al capolinea”. Dalla campagna elettorale alle Europee “tutto è stato impantanato”.

Quanto a un governo di tregua o a un bis gialloverde, Romeo risponde “mai dire mai” ma, obietta subito dopo, “dovrebbe essere un governo del sì”, come di fatto “non è stato finora”. Dovrebbe esserci un capovolgimento di prospettiva da parte di chi invece ne ha una diametralmente opposta. Sembra difficile, dunque. E sull’apertura della Lega sul taglio dei parlamentari, apparsa come un modo per favorire o andare in contro ad una soluzione simile, ad un bis, Romeo si limita a dire “noi siamo disponibili a tagliare i parlamentari per coerenza”, senza nessun altra concessione. 

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