Turisti per caso, contadini per scelta: il modello ​wwoofer

Turisti per caso, contadini per scelta: il modello ​wwoofer

10. 12. 2019 Off Di admin

Nel 1971 Sue Coppard è costretta a trasferirsi dalla campagna in città, precisamente Londra. Ma il suo cuore rimane lì nei campi, a quella vita fatta di cose semplici, di cibo genuino, lontano dal caos della metropoli, così si impone ogni fine settimana di tornare a lavorare nella propria fattoria, rivedendo il concetto stesso di lavoro nei campi, considerandola una vera e propria vacanza. Anzi, fa di più, decide di pubblicare un annuncio per cercare tutti coloro i quali hanno voglia di evadere dal traffico di Londra per un weekend e accompagnarla nel vivere questa esperienza. È così che nasce “World-Wide Opportunities on Organic Farms”, un’organizzazione che mette in contatto fattorie biologiche di 120 paesi con volontari di tutto il mondo che hanno voglia di prestare il proprio supporto nelle più svariate attività di campagna in cambio di ospitalità.

Un modo diverso di considerare la vacanza, non di certo quella più adatta per chi è abituato o pretende hotel di lusso, ma una vera e propria esperienza che coinvolge il pubblico più disparato: dagli adolescenti alle famiglie. Come scrive businessinsider.com, per quanto riguarda il nostro paese l’iscrizione all’associazione costa appena 35 euro e le possibilità sono davvero infinite: vuoi lavorare in una fattoria a Paro, in Bhutan? Puoi. Vuoi allevare bovini Dorper e Bonsmara a Koes, in Namibia? Puoi. Hai sempre sognato di coltivare pesche, grano, mais, quinoa e asparagi a San Ignacio, nella regione di Chalatenango a El Salvador? Puoi farlo. Per te è pronto un alloggio e una famiglia che ti insegnerà un mestiere che ti occuperà poche ore della giornata, il resto potrai occuparlo per conoscere la cultura locale e tenerti lontano da tutto, spesso Internet compreso.

Il sito consiglia comunque come prima vacanza di scegliere un’azienda del proprio paese, l’Italia tra l’altro è uno dei luoghi più richiesti da “woofers” esteri, le attività sono anche in questo caso innumerevoli e i posti, ovviamente della profonda provincia, incantevoli. Come racconta si può leggere sul sito initalia.virgilio.it “In Toscana, ad esempio, a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, Bridget e i suoi figli Ester e Remo, gestiscono l’azienda con l’aiuto di amici e wwoofer.

Generalmente hanno bisogno di aiuto nell’orto, nel frutteto e nell’oliveto, ma anche di altri lavori agricoli. In un’azienda a 7 km da Urbino, Carlo e Gigia, allevano invece bovini, suini, conigli e pollame a uso familiare, e vi si svolgono lavori prettamente agricoli. Tanti gli indirizzi utili per chi vuole apprendere i segreti della permacultura, tra cui spicca “La Tabacca”, una casa rurale immersa tra i castagni del Parco del Beigua, sulle alture genovesi, gestita dall’associazione ambientalista “Terra! Onlus”, che in estate organizza campi di lavoro per offrire un’esperienza unica a contatto con la natura”.

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