La prime offerte concrete per il Polo Strategico Nazionale

La prime offerte concrete per il Polo Strategico Nazionale

21. 03. 2022 Off Di admin

AGI – La compagine composta da TimM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp, attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei, nel rispetto della procedura di gara, ha presentato oggi l’offerta finale per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN) nell’ambito della gara europea per l’affidamento, mediante un contratto di partenariato pubblico-privato, della progettazione, realizzazione e gestione di un’infrastruttura per l’erogazione di servizi cloud per la Pubblica Amministrazione.

L’offerta proposta in gara, informa una nota, segue la proposta di finanza di progetto a iniziativa privata presentata dalla stessa compagine nei mesi scorsi e selezionata, lo scorso 27 dicembre, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale proposta di riferimento ai fini dell’avvio della gara, essendo stata valutata pienamente rispondente alle esigenze espresse nella Strategia Cloud Italia. 

L’offerta prevede che, in caso di aggiudicazione della gara, venga costituita una joint venture tra i componenti della compagine in forma di società per azioni per l’erogazione di soluzioni e servizi cloud a sostegno della PA nell’ottica di assicurare il maggior livello possibile di efficienza, sicurezza e affidabilità dei dati.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del piano complessivo di accelerazione della trasformazione digitale, con l’obiettivo di fornire servizi innovativi a cittadini e imprese come previsto dal PNRR e dagli interventi normativi in materia di infrastrutture digitali.  

Fastweb e Aruba

Anche Fastweb e Aruba hanno presentato un’offerta finale. “L’offerta che fa leva sul know how, sugli asset strategici e le competenze tecnologiche e di business delle due aziende – si legge in una nota – risponde ai requisiti di sicurezza, resilienza, affidabilità e scalabilità previsti dalla Strategia Cloud Italia”.
In caso di aggiudicazione, Fastweb e Aruba prevedono la costituzione di una NewCo a cui farà capo la realizzazione e gestione del PSN secondo un modello di Partenariato Pubblico Privato (PPP).

Perché il cloud nazionale è “strategico”

Il Polo Strategico Nazionale è l’infrastruttura che darà alla pubblica amministrazione un “cloud nazionale”. Si parla di tutte le amministrazioni centrali (circa 200), delle Asl e delle amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane e Comuni con più di 250 mila abitanti). Almeno il 75% dovrà migrare sul cloud entro il 2025. Per il progetto sono a disposizione 1,9 miliardi di euro del Pnrr.

Guai a pensare che sia un tema solo tecnologico: è anche economico e geopolitico. La Strategia Italia Cloud indica, infatti, tra i principali obiettivi “l’autonomia tecnologica”. In un panorama in cui i soggetti dominanti sono extra-europei, gli Stati – si legge nel documento d’indirizzo – rischiano di trovarsi in condizioni di “debolezza contrattuale”, soggetti al rischio di “modifiche unilaterali delle condizioni dei servizi forniti”. In pratica, c’è il rischio di rimanere ammanettati (lock-in) a un fornitore, che potrebbe non avere gli stessi interessi del Paese in cui opera.

 La classificazione dei dati

Si sa, per il momento, solo che i dati saranno classificati in base alla loro sensibilità: ordinari (la cui compromissione non pregiudichi il benessere economico e sociale del Paese), critici (decisivi per il mantenimento di funzioni rilevanti per la società, la salute, la sicurezza e il benessere) e strategici (la cui compromissione può avere un impatto sulla sicurezza nazionale). Per ciascuna classe, le pubbliche amministrazioni potranno accedere a diversi servizi cloud, che dovranno rispondere a standard più rigidi man mano che aumenta la crucialità del dato.

Attenzione però: il passaggio al Polo strategico nazionale non è obbligatorio. Gli uffici pubblici potranno scegliere altre soluzioni, a patto che rispondano ai requisiti che il rango del dato esige. Si arriverà quindi alla “realizzazione di un mercato elettronico dei servizi cloud qualificati”.  Il Polo Strategico rappresenta la via preferenziale, ma non avrà quindi un monopolio assoluto. E per far sì che non vadano sprecati 1,9 miliardi dovrà fornire un servizio efficace. 

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