Domitilla Mattei, la stilista-snowborder che pensa all’ambiente

Domitilla Mattei, la stilista-snowborder che pensa all’ambiente

22. 03. 2021 Off Di admin

AGI – La novità dell’anno saranno i costumi da bagno da uomo realizzati con la plastica delle bottigliette recuperate nel mar Mediterraneo, che andranno ad arricchire la collezione femminile tutta fibre naturali e tessuti riciclati da avanzi di produzione. C’è tanta passione ecologica dietro il marchio “Souldaze” (letteralmente, dall’inglese, “stordimento dell’anima”) nome scelto dalla designer Domitilla Mattei, 36 anni “pensando soprattutto al benessere interiore” come racconta all’Agi “assicurato da abiti realizzati con un basso impatto ambientale”.

Se cotone biologico, lino e lane sono a chilometro zero, recuperati nella capitale e venduti, oltre che online, in uno show-room ai Parioli, Mattei è invece cittadina del mondo, oltre che donna dai tanti talenti. Prima di dedicarsi a Souldaze aveva un marchio specializzato in costumi femminili, ma nasce come arredatrice di interni e continua ad associare al suo lavoro da designer quello di insegnante di snowboard, in Svizzera, a Verbier: “Il mio amore per la natura nasce dalla mia passione sportiva” racconta all’Agi da Verbier, che a differenza delle stazioni sciistiche nostrane quest’anno ha aperto regolarmente i suoi impianti (tenendo chiusi, però ristoranti e rifugi).

“Lo snowboard è il mio dispensatore di benessere, una carezza per l’anima che trasferisco nelle mie collezioni”. Mattei che qualche anno fa ha disegnato anche, in edizione limitata, una collezione per The Blonde Salad di Chiara Ferragni, ha declinato il suo marchio ‘Souldaze’, fondato sei anni fa, in creazioni casual-eleganti versatili “che si possano indossare a tutte le ore del giorno, dall’ufficio, all’aperitivo alle serate, e ora in epoca di pandemia e smart working, in conference call”. 

La collezione estiva punta su completi giacche e pantaloni (o gonne) rigorosamente in tessuti naturali e riciclati, sui toni del bianco, verde, salvia “pensati per durare, senza mai diventare noiosi, con un quid in più”. Anche i prezzi, chiarisce, sono in linea con la filosofia del marchio, “con un massimo di 350 euro per un cappotto di lana e cachemire”.  All’homewear, imperativo categorico modaiolo dettato dalla stagione pandemica, la stilista-snowborder amante della vita all’aria aperta non si è piegata. Ma sta cominciando ad accarezzare invece, l’idea di una linea da yoga. Per accarezzare meglio l’anima.

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