Il G20 punta a una transizione digitale inclusiva, fronte comune sulla cybersecurity

Il G20 punta a una transizione digitale inclusiva, fronte comune sulla cybersecurity

05. 08. 2021 Off Di admin

AGI – Una transizione inclusiva, che non lasci gap, e un lavoro comune sul fronte della sicurezza digitale, tema ancora più cruciale dopo gli ultimi attacchi informatici in Italia e all’estero. Sono stati questi due dei temi chiave della ministeriale del G20 sul digitale, che si è tenuta oggi a Trieste e a cui domani seguirà quella sulla ricerca. “Riguardo alla sfida della sicurezza digitale è necessario rafforzare la risposta dei governi”, ha sottolineato nel suo intervento il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “Le minacce alla sicurezza e al flusso dei dati possono compromettere il processo di innovazione e rallentare l’adozione di nuove tecnologie. Queste azioni rischiano di minare la fiducia dei cittadini nelle organizzazioni e nella tecnologia”. “Dobbiamo lavorare e migliorare“, ha detto Giorgetti.

Sul tema, nella conferenza stampa al termine dei lavori, si è soffermato con forza anche il ministro per l’Innovazione, Vittorio Colao, che ha ribadito come l’esecutivo si sia “mosso con decisione” e che ha ricordato che è stata messa in campo un’agenzia per la cyber sicurezza che “aiuterà aziende private, aziende pubbliche e istituzioni a mantenersi sicure”. Su questo fronte, ha aggiunto, più che un tema di risorse finanziarie, che ci sono grazie anche ai 600 milioni stanziati nel Pnrr, c’è un tema di risorse umane, con la necessità di trovare talenti che lavorino per la struttura, che potrà arrivare ad avere anche 800 persone.

“Colmeremo il gap”

“In 6-12 mesi, grazie anche al lavoro del sottosegretario Franco Gabrielli, colmeremo un gap di qualche anno”, ha proseguito Colao, spiegando che i rischi di attacchi hacker ci sono per tutti. “Stiamo vedendo aumentare i tentativi di intrusione, il rischio c’è ed è ovunque”, ha osservato, indicando la necessità di “aumentare la dimensione dei nostri data center” così che abbiano una scala tale da permettere una difesa efficace

Al centro delle sessioni di lavoro anche la trasformazione digitale delle attivita’ produttive, la crescita economica sostenibile, la digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese, la sicurezza del flusso dei dati, l’inclusione sociale, la ricerca, il digital government, la regolamentazione agile per favorire l’innovazione, lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative. 

“Grazie al lavoro della presidenza italiana con questo G20 nasce il Digital Economy Working Group“, un gruppo di lavoro permanente che guiderà il dibattito sulla transizione digitale nel settore pubblico e in quello privato per le prossime presidenze, ha indicato il ministro per l’Innovazione, che ha ribadito l’importanza di puntare su un utilizzo più estensivo dell’identità digitale e su una condivisone delle esperienze di digital government, “per offrire servizi ancora più avanti ai cittadini”. “E’ stata un’ottima riunione per il G20”, ha detto ancora Colao, spiegando che la dichiarazione finale è “robusta”.

Una trasformazione digitale inclusiva

Altro tema forte è quello dell’economia: la trasformazione digitale deve essere “inclusiva”, tenere conto “della realta’ delle piccole e medie imprese” e coinvolgere “le aree e i territori che fino ad ora sono stati meno agevolati”, ha ripreso Giorgetti. “Non possiamo creare gap né all’interno di un paese né a livello globale”, ha chiosato, mentre i lavori proseguivano “nel solco dei temi che l’Italia ha posto sul fronte della trasformazione digitale”, un processo che “avrà un grande impatto sulla trasformazione economica” e che proprio per questo deve “tenere conto delle piccole e medie imprese, che rischiano di pagare un prezzo”. “Durante la pandemia fortunatamente le tecnologie hanno aiutato e aiutano anche a fare meeting come questo, che avviene anche in modo virtuale”, ha concluso Giorgetti

Il tema è stato anche al centro della dichiarazione finale del meeting, che parla della “trasformazione digitale nella produzione per una crescita sostenibile”, con i ministri che “si impegnano a far leva sulla digitalizzazione per una ripresa economica che voglia essere resiliente, forte, sostenibile e inclusiva, nelle tre dimensioni “persone, pianeta e prosperità”, senza lasciare indietro nessuno”. Fra i 12 obiettivi contenuti nel documento anche “sfruttare l’intelligenza artificiale affidabile per l’inclusione delle Pmi e la promozione delle startup” e la capacità di arrivare a misurare l’impatto dell’economia digitale, proteggendo al tempo stesso i consumatori. Un focus particolare è stato dedicato alla protezione dell’infanzia, inclusa per la prima volta, un risultato di cui la sottosegretaria al Mise Anna Ascani si è detta “orgogliosa”.

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