La crisi di governo impatta su Borsa e spread

La crisi di governo impatta su Borsa e spread

14. 01. 2021 Off Di admin

AGI – La crisi di governo impatta subito, in negativo, su Borsa e spread. Milano è l’unica piazza finanziaria d’Europa che chiude in negativo (-0,47%) e non sfrutta la notizia, migliore delle attese, del Pil tedesco sceso nel 2020 del 5% (le previsioni erano di -5,1%). Più evidenti, invece, le tensioni sul mercato dei titoli di stato. 

Lo spreade risale di quasi 10 punti base

Lo spread tra Btp e Bund chiude in rialzo di quasi 10 punti base a 119 punti (110 in apertura) a causa della crisi di governo. Il tasso è allo 0,64% rispetto allo 0,573% di questa mattina. L’incertezza politica ha pesato anche sull’asta dei Btp che ha visto oggi il Tesoro collocare 9,25 miliardi di buoni a 3, 7 e 30 anni. Nel dettaglio, sono stati assegnati 2,75 miliardi di euro di Btp con scadenza 2024 a un tasso del -0,23% contro il -0,3% dell’asta precedente, 4,5 miliardi di Btp a 7 anni con un rendimento che sale a 0,30% dallo 0,19% e 2 miliardi di euro di Btp con scadenza 2051 con tasso in calo all’1,47% dall’1,763%.
    “Solo oggi”, ha commentato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, “con le aste di titoli di stato l’Italia e gli italiani, per effetto dell’aumento dello spread, hanno perso quasi 8 milioni, 7,6 milioni bruciati per quello che e’ successo ieri”. La risalita dello spread si è fatta sentire in particolare sui titoli bancari (Unicredit -1,41%, Bper -1,58%). 

I nuovi ristori

 “Massima priorità al decreto ristori ma serve prima un nuovo scostamento di bilancio”, ha assicurato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, incontrando le Regioni e i Comuni sul prossimo dpcm con le ulteriori misure restrittive in arrivo. “Il contesto politico generale non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi”, ha detto Boccia.     I nuovi indennizzi nello schema previsto dovrebbero superare il criterio dei codici Ateco per estendere più possibile gli aiuti ai settori in difficoltà, anche a quelli che non hanno dovuto chiudere ma che hanno registrato perdite. E il calo del fatturato non sarà più considerato sul mese ma su un arco temporale semestrale o annuale. Tra i settori che otterranno i ristori potrebbero rientrare anche i gestori degli impianti sciistici che chiedono almeno 4-5 miliardi a fronte degli 11-12 persi.

Altre 18 settimane di cig

Con il nuovo decreto dovrebbero essere finanziate 18 nuove settimane di cig ma solo per i settori più colpiti dalla crisi. Alla sanità dovrebbero essere destinati più di tre miliardi, di cui 1,5 per i vaccini. Dovrebbero arrivare inoltre nuovi fondi per la scuola e per i Comuni risorse aggiuntive anche per il potenziamento del trasporto pubblico. Nel pacchetto dovrebbe trovare spazio poi un nuovo stop delle cartelle esattoriali in arrivo nel 2021. Le soluzioni allo studio sono diverse. Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha parlato della necessità di intervenire in questa direzione e ha ipotizzato la possibilità di una “proroga ponte” che consenta di spostare nel tempo la ripresa delle cartelle, “uno scaglionamento degli invii molto più diluito” e  “una rateizzazione più conveniente”.   

“Bisogna decidere – ha spiegato Misiani – nel senso dell’alleggerimento di un clima che se rimane così come è apre un problema sociale nel Paese, duramente provato dalla crisi economica, e un problema di sicurezza sanitaria, perché non possiamo permetterci code e affollamento di contribuenti negli uffici pubblici per milioni e milioni di cartelle esattoriali”. Tra le ipotesi anche quella di una nuova rottamazione con la possibilità di saldare le cartelle che verranno inviate con lo sconto di sanzioni e interessi.     

Misiani ha annunciato anche lo stop ai minimi contributivi per autonomi e professionisti fino a 50 mila euro, che abbiano registrato una riduzione del fatturato pari o superiore al 33% nel 2020. 

Articoli nella stessa categoria: