Standard & Poor’s conferma il rating dell’Italia a BBB

Standard & Poor’s conferma il rating dell’Italia a BBB

25. 10. 2019 Off Di admin

Dopo la chiusura dei mercati è arrivata la pagella di Standard & Poor’s sull’Italia. L’agenzia di rating ha confermato il rating sul debito a BBB ma l’outlook resta negativo. Dagli economisti di S&P arriva quindi una sostanziale conferma della valutazione sul credito italiano ed è sottolineato che “gli obiettivi di bilancio del governo sono in generale credibili, ma le stime del Pil sono ottimistiche”.

Le previsioni sul Pil

Faro puntato sulla crescita che, essendo “debole in termini reali e nominali, rimane il principale rischio a medio termine” per il rating e i conti pubblici. Per quest’anno S&P prevede che l’economia italiana cresca dello 0,1% e una ripresa dello 0,4% nel 2020. “Crescita globale, protezionismo e indebolimento della domanda dei principali partner commerciali lasciano l’economia più dipendente dalla domanda interna che nel recente passato”. Secondo S&P, “per il momento, la bassa crescita nominale e i limitati progressi nella privatizzazione implicano gradualmente l’aumento del debito pubblico in rapporto al Pil”. 

Lo scorso mese di aprile Standard & Poor’s aveva ribadito il giudizio espresso a sua volta nell’ottobre 2018, collocando il rating dell’Italia su un gradino medio-basso: a BBB con outlook negativo (due livelli sopra il rating “spazzatura”). Fitch, il 22 febbraio scorso aveva mantenuto il rating BBB lasciando l’outlook negativo, e nello stesso mese Moody’s aveva ridotto il rating a Baa3. Meno di un mese fa S&P aveva rivisto al ribasso le stime del Pil. Gli analisti dell’agenzia di rating avevano tagliato le stime di crescita per il 2020 portandole a 0,4% dallo 0,5% mentre avevano confermato la previsione per il 2019. 

I dubbi sul reddito di cittadinanza

Secondo l’agenzia di rating, inoltre, “il tasso medio di disoccupazione sarà di circa il 10,6% quest’anno, sostanzialmente stabile rispetto al 2018”. Le dinamiche del mercato del lavoro, si legge nella nota, “possono essere influenzate anche dall’introduzione del reddito di cittadinanza. Tale importo potrebbe aumentare la pressione al rialzo dei salari e disincentivare le persone in cerca di lavoro”.

Quello arrivato oggi è un pronunciamento molto importante, in quanto si tratta della prima valutazione di rilievo sulle finanze italiane da quando si è insediato il governo Conte bis. Nella comunicazione inviata dall’agenzia si fa riferimento proprio al cambio di guida dell’esecutivo italiano che è al potere dall’inizio di settembre” e che “ha compiuto progressi su diversi fronti” aggiungendo che “le sfide dell’Italia continuano a essere molto impegnative”. 

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