Il Fmi rialza le stime del Pil dell’Italia

Il Fmi rialza le stime del Pil dell’Italia

11. 04. 2023 Off Di admin

AGI – Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime del Pil italiano per il 2023, dallo 0,6% allo 0,7% mentre ha lievemente ridotto le stime sulla crescita del Pil mondiale nel 2023, al +2,8% rispetto al +2,9% dell’aggiornamento di gennaio. Il World Economic Outlook prevede inoltre che per il 2024 la crescita si attesti al 3%, contro il +3,1% precedente.

Il Fmi sta vede poi al rialzo le previsioni di crescita per gli Stati Uniti nel 2023, all’1,6% (+0,2 punti), così come nel 2024, all’1,1% (+0,1 punti).

Il Fondo Monetario Internazionale ha alzato la stima di crescita del Pil dell’Eurozona nel 2023 al +0,8%, contro il +0,7% precedente. Per il 2024 il World Economic Outlook prevede un +1,4% (era il +1,6% nell’aggiornamento di gennaio. All’interno dell’Eurozona spicca il +1,5% della Spagna (era +1,1%), mentre il Pil previsto della Francia nel 2023 rimane sempre il +0,7%. Per la Germania è prevista crescita negativa nel 2023 a -0,1% dal +0,1% previsto a gennaio. Al di fuori dell’Eurozona, migliora il Regno Unito: -0,3% da -0,6%.

L’Eurozona

La zona euro dovrebbe in particolare beneficiare di una crescita più forte in Spagna all’1,5%, in aumento di 0,4 punti rispetto alle previsioni di gennaio. La Francia chiuderebbe l’anno allo 0,7% con una previsione invariata per il 2023 ma rivista al ribasso per il 2024, all’1,3% (-0,3 punti). Al ribasso, la Germania potrebbe tornare in recessione, dice il Fmi, che aveva già immaginato questo scenario nelle sue previsioni. Prevede un calo dello 0,1% del Pil nel 2023 prima di un rimbalzo della crescita dell’1,1% nel 2024, un po’ meno vigorosa di quanto anticipato nelle due previsioni precedenti.

Il governo tedesco e gli esperti economici sono dal canto loro più ottimisti: il ministero dell’Economia conta su una crescita dello 0,2%, mentre qualche mese fa prevedeva un calo del Pil a causa della crisi energetica. In tutta la zona euro, i timori di recessione sono gradualmente svaniti con l’allentamento dei prezzi dell’energia. L’inflazione è in calo, con il 6,9% su un anno registrato a marzo secondo Eurostat, il quinto mese consecutivo di calo. Tra i paesi più avanzati, Germania e Regno Unito sono gli unici due che dovrebbero subire una recessione quest’anno, secondo il Fondo. Il Regno Unito registrerebbe un calo dello 0,3% del Pil, contro un calo dello 0,6% previsto in precedenza, prima di tornare a crescere l’anno prossimo all’1%.

A livello globale, quest’anno la crescita è prevista al 2,8%, in leggero calo rispetto alla previsione precedente (-0,1 punto), con in particolare una flessione nelle previsioni per Giappone e paesi emergenti. Nella zona euro, anche il 2024 appare un po’ meno roseo rispetto alle previsioni di gennaio: la crescita è prevista all’1,4%, in calo di 0,2 punti.

L’Italia

Il Fondo Monetario Internazionale prevede per l’Italia un’inflazione del 4,5% nel 2023 e del 2,6% nel 2024. Secondo il World Economic Outlook, inoltre, il tasso di disoccupazione segnerà un lieve incremento all’8,3% nel 2023 e 8,4% nel 2024, contro l’8,1% del 2023.

Il Fondo Monetario Internazionale ha alzato la stima della crescita del Pil italiano al +0,7% nel 2023, contro il +0,6% stimato a gennaio scorso. Il World Economic Outlook diffuso oggi prevede inoltre un +0,8% per il 2024; qui si registra invece un ritocco negativo, dal +0,9% precedente. 

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