La base dei Cinque Stelle è spaccata sul governo Draghi

La base dei Cinque Stelle è spaccata sul governo Draghi

11. 02. 2021 Off Di admin

AGI – “Votare no per punire questa classe dirigente” o “votare Sì per tenere a bada le destre da dentro il governo?”. Nelle ore immediatamente precedenti la consultazione su Rousseau, la base del Movimento 5 Stelle si pone quesiti che vanno ben oltre quello sulla partecipazione al governo Draghi: “Sei d’accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”, formulato dai vertici pentastellati.

Sul profilo Facebook del movimento l’annuncio dell’apertura della consultazione ha prodotto quasi 600 commenti, 40 condivisioni e circa 460 interazioni, fra pollici alzati, pollici versi, smile e il resto del repertorio offerto dal social network.

Sono tuttavia i commenti a dare la misura dell’impatto che l’ingresso – al momento ancora sulla carta – dei pentastellati nella stessa maggioranza di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sta producendo: “Il movimento, non deve assolutamente sporcarsi con Draghi, lo ha fatto gia’ con altre due ‘fogne’ e gli elettori come me sono a dir poco nauseati”, scrive Antonio Padolecchia.

Mery Grillo solleva i tema di un quesito che appare poco chiare e ad alcuni addirittura capzioso: “Ma perché non scrivete che ‘le altre forze politiche’ comprendono Salvini e Berlusconi? Il quesito assomiglia molto al quesito referendario di Renzi, ve lo ricordate vero…”. Matteo Zarabara tira in ballo il Conte Mascetti di Amici Miei, sempre più presente nel dibattito politico da quando si è aperta la crisi di governo: “Tarapi’a tapio’co! Prematurata la supercazzola, o scherziamo? Sì o No?”.

E Marco Menconi sottoscrive: “Qualsiasi tipo di consultazione della base è sempre cosa positiva. Non capisco tuttavia il quesito, sembra una supercazzola inventata per cercare una giustificazione”. Dall’altra parte, il fronte del Sì utilizza argomenti meno battaglieri, improntati a quella diplomazia interna fatta propria dai vertici: “Voterei sì, non per vivacchiare, ma per controllare quello che vogliono fare le destre con Renzi e soprattutto mettere in agenda la legge elettorale nei punti prioritari per andare a votare al piu’ presto Conte rimane per i cittadini punto di riferimento per un centro sinistra per il paese”, scrive Rocco Circeli.

Per qualcun altro, stare nella maggioranza, rappresenta una prova del nove per la tenuta dell’alleanza co n Pd e Leu: “Ho deciso di votare si all’ingresso del M5S nel governo Draghi per diverse ragioni. Pd e Leu, se tengono tanto a costruite un’alleanza per un futuro governo di coalizione con Conte premier, dimostrino lealtà al M5S. Allora sì che si potrà essere molto influenti nel governo di Draghi”, sottolinea Paolo Persi.

Non mancano, infine, i commenti dei simpatizzanti che cercano di dare uno sprone ai militanti e allo stato maggiore Cinque Stelle: “Ognuno fa dichiarazioni a nome del movimento per essere smentito dopo due ore. In tv vi stanno massacrando scientificamente voi gli date fiato con le esternazioni personali improprie e ingenue. Fermatevi, datevi una struttura ed organizzazione, centrale e locale, seria e rigorosa, se volete un leader c’e’ ed e’ Conte, ridimensionate i vostri capi politici, attuali ed ex, troppo filoministeriali, e ricominciate”. (AGI)Mol

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