La Federal Reserve frena ma prolunga stretta. Wall Street delusa

La Federal Reserve frena ma prolunga stretta. Wall Street delusa

15. 12. 2022 Off Di admin

AGI – La Federal Reserve rallenta la crescita del ritmo di rialzo dei tassi ma chiarisce che la politica monetaria restrittiva continuerà e che l’attuale livello sarà confermato “per un po’”.

Wall Street sembra non gradire e dopo una seduta condotta positivamente ha invertito la rotta fino a chiudere in calo con il Dow Jones a -0,42% e 33.965 punti, l’S&P 500 è arretrato dello 0,61% a 3.995 punti, il Nasdaq ha perso lo 0,76% a 11,170 punti.

La Fed, al termine dell’ultima riunione dell’anno, come ampiamente previsto dal mercato, ha alzato i tassi di 50 punti base portandoli al 4,25%-4,50% (al massimo da 15 anni) dopo quattro rialzi consecutivi dello 0,75%. La stella polare che guida le mosse della banca centrale statunitense è sempre l’obiettivo di raggiungere “la massima occupazione e un livello di inflazione del 2% nel lungo periodo”.

Il costo della vita negli Usa presenta ancora “rischi di crescita” ha spiegato il presidente Jerome Powell e per questo si continuerà sul percorso intrapreso “fino a quando non avremo finito il nostro lavoro”, per cui “ci aspettiamo che i tassi debbano salire ancora e che resteranno elevati per un po’”.

Il punto, ha sottolineato il banchiere, “non è per quanto tempo e fino a dove” arriveranno i tassi d’interesse applicati negli Usa, ma “l’importante è raggiungere il “livello giusto” e, “ad oggi, la politica monetaria non è sufficientemente restrittiva per cui dico che resteremo restrittivi per un po’”.

Allo stesso tempo, è possibile che il ritmo degli incrementi possa continuare a rallentare già dall’inizio del prossimo anno: “ora è appropriato muoversi a un ritmo più lento”, ha infatti detto Powell in conferenza stampa rispondendo a una domanda se il prossimo aumento possa attestarsi a 25 punti base.

La strategia di Powell trova conferma nei numeri sulle prospettive per i prossimi anni che certificano una crescita più contenuta del Pil statunitense al +0,5% nel 2023, al +1,6% nell’anno successivo, fino ad arrivare al +1,8% nel 2025. L’inflazione, invece, è stimata al 3,1% nel prossimo anno, al 2,5% nel 2024 e solo nel 2025 al 2,1%, ovvero a un soffio del target della Fed. Per questo i tassi resteranno alti nel tempo a un livello superiore al 5% (5,10%) nel 2023, per calare poi a un livello medio del 4,1% nel 2024 e del 3,1% nel 2025. 

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