Salvini dice no ai ribaltoni. Ma apre al governo elettorale

Salvini dice no ai ribaltoni. Ma apre al governo elettorale

16. 02. 2020 Off Di admin

Matteo Salvini non chiude all’ipotesi di un sostegno della Lega a un governo ‘elettorale‘, ovvero un esecutivo che abbia il compito di traghettare il Paese verso elezioni anticipate in caso di crisi del governo Conte II. La Lega non parteciperà mai a “governi Arlecchino” o a “giochini di palazzo”, premette il segretario leghista, smentendo, ancora una volta, le ricostruzioni di stampa su possibili ‘ribaltoni’ con Italia viva di Matteo Renzi. Ma, a chi gli chiede come si comporterebbe, se, ne caso di crisi di governo, la soluzione fosse quello di un esecutivo elettorale, breve, fino al voto politico anticipato, risponde, a sorpresa, con un’apertura: “Tutto quello che può portare alle elezioni il prima possibile mi interessa. Tutto quello che serve a tirare a campare non mi interessa”.

“Roma deve tornare capitale”

Per il resto, il segretario leghista è impegnato nel suo “giro di ascolto” per l’Italia, che valuta come “preparatorio” per il suo eventuale ritorno al governo. Un ritorno che ritiene di non valutare poi così lontano. Nel governo siamo al “tutti contro tutti”, possono “tirare a campare” per qualche altro mese ma non di più. “Chi è al governo pensi a governare e non a cercare di comprare i senatori”, avverte, definendo “imbarazzante la situazione” di Giuseppe “Conte che va al Quirinale a chiedere aiuto”. In sala i cartelli ‘Io sto con Salvini, processateci tutti’, l’ex ministro dell’Interno è accolto come una star dal pubblico laziale, riunito al Palazzo dei Congressi dell’Eur, tutto esaurito. Il clou del comizio è su Roma che deve “tornare capitale”. 

La Lega prenota il Campidoglio (e cerca casa nell’Urbe)

Scontati gli attacchi a Virginia Raggi e Nicola Zingaretti definiti “simili”, oltre che “incapaci”, Salvini sembra ‘prenotare’ per la Lega la corsa al Campidoglio per il 2021. “È vero che la Lega vuole per sé il sindaco di Roma? No, la Lega vuole un sindaco di Roma in gamba. Certo, io qualche idea ce l’ho”, scandisce. Il capo leghista ha già visto una sede romana per il suo partito in vista dell’appuntamento elettorale.

Una sede che, progressivamente, dovrebbe diventare la sede nazionale del Movimento ex nordista, sostituendo de facto la storica via Bellerio a Milano. L’apertura, più volte rinviata, non è imminente ma la decisione sembra ormai definitiva, ora che è stato avviato il tesseramento del partito nazionale, Lega Salvini premier (50 mila iscritti nei primi tre giorni di tesseramento) e la chiusura nei fatti della ‘vecchia’ Lega Nord, di cui è rimasta solo l’ossatura.

“Con Giorgetti vanno tutti d’amore e d’accordo”

Nel corso della giornata, Salvini poi ribadisce che la linea della Lega sull’Europa è unica – se non cambia le regole “ripenseremo” l’adesione -, e sostiene, per la cronaca, che con Giancarlo Giorgetti vanno “tutti d’amore e d’accordo”. Fatto sta che le nomine dei responsabili dei nuovi dipartimenti della Lega sono ferme per i problemi nell’indicare coloro che si occuperanno dei temi economici, cui naturalmente mirano anche gli euro-critici Claudio Borghi e Alberto Bagnai.

Fa poi discutere il passaggio che Salvini, nel suo discorso, dedica all’aborto. Il segretario leghista racconta di alcune infermiere di Milano che gli hanno riferito di donne “né di Milano, né di Roma” che vanno “fino a sei volte” in pronto soccorso per fare interruzioni di gravidanza. “Non entro nel merito di scelte che competono solo alla donna”, né a me, né allo Stato, è giusto che sia la donna a decidere”, precisa. “Però non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione per uno stile di vita incivile per il 2020”, sentenzia, tra gli applausi del pubblico.

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