Vietato entrare o uscire dai comuni focolaio. Il decreto del governo per arginare il coronavirus

Vietato entrare o uscire dai comuni focolaio. Il decreto del governo per arginare il coronavirus

23. 02. 2020 Off Di admin

“Nelle aree individuate come focolai non sarà consentito l’ingresso e l’allontanamento salvo specifiche deroghe” ed “è stata disposta la sospensione delle attività lavorative, educative e degli eventi pubblici”. Dopo un Consiglio dei Ministri straordinario durato 4 ore presso la sede della Protezione Civile, il governo ha adottato un decreto legge per contenere i focolai di contagio da coronavirus in Italia con l’isolamento dei comuni colpiti dall’infezione. Durante la conferenza stampa, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha inoltre fornito un nuovo bilancio delle infezioni.

Sono circa 50 mila gli italiani che saranno interessati dalle misure varate dal governo, ha spiegato ai cronisti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “I residenti del comune di Vo’ Euganeo sono circa 3.500, nei dieci comuni del Lodigiano stiamo parlando di un numero molto più cospicuo, circa 47 mila, i quali potranno peraltro circolare all’interno dei comuni”.

Tre mesi di carcere a chi viola l’isolamento

“Se si diffondessero iniziative come quelle della famiglia che si è allontanata – ha aggiunto – rischieremmo di non poter più contenere il rischio epidemico. Per questo dobbiamo adottare misure restrittive per un paio di settimane, perché sono questi i tempi di incubazione e i tempi che ci permetteranno di contenere il focolaio”, ha concluso. Chi violerà le disposizioni del decreto rischia fino a 3 mesi di carcere

“Sono 79 le persone colpite dal coronavirus, situate in 5 Regioni: 54 di loro sono in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte. Ad ora sono 33 le persone ricoverate con sintomi, di cui 18 in terapia intensiva, 11 invece sono in isolamento domiciliare. Due i deceduti, mentre una persona è stata dimessa allo Spallanzani”, ha elencato Borrelli.

Le misure del decreto

“Divieto di allontanamento dal Comune o dall’area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel comune o nell’area”; “divieto di accesso al Comune o all’area interessata”; “sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in un luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”. Sono alcune delle misure contenute nel decreto legge approvato questa sera dal consiglio dei ministri per fronteggiare la diffusione del corona virus nelle zone focolaio.

Tra gli altri provvedimenti anche “la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, salvo le attività formative svolte a distanza”, la “sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei”, quella “di ogni viaggio d’istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero”, e “l’applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva fra gli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusa”.

I comuni colpiti

Sono undici i comuni del lodigiano e del Veneto interessati dall’emergenza coronavirus e dai relativi provvedimenti delle autorità per impedire la diffusione del virus. Ecco l’elenco completo:

  • Vo’ Euganeo
  • Codogno
  • Castiglione d’Adda
  • Casalpusterlengo
  • Fombio
  • Maleo
  • Somaglia
  • Bertonico
  • Terranova dei Passerini
  • Castelgerundo
  • San Fiorano.

Presto un secondo decreto per sostenere l’economia

“Lo scopo è tutelare il bene della salute degli italiani. Il bene che ci sta più a cuore” ha detto Conte, assicurando che l’Italia ha adottato la linea della “massima precauzione” e annunciando che nei prossimi giorni sarà adottato “un altro decreto legge per sopperire e rimediare al disagio economico che stanno subendo le popolazioni locali. Il governo non lascerà sole le popolazioni locali”.

“Il decreto legge ci consentirà di intervenire e disporre misure ulteriori di contenimento per impedire l’allontanamento degli individui dalle aree ritenute di focolaio, il lodigiano con 10 Comuni interessati e quella di Vo’ Euganeo. Sono misure di contenimento degli spostamenti che riteniamo adeguate”, ha aggiunto Conte, “oggi siamo in condizione di poter circoscrivere meglio e tutelare le comunità direttamente interessate”. 

Schengen resta: “Gli italiani non si abbandonano al panico”

“Gli italiani non devono abbandonarsi a sentimenti di panico” che “non hanno ragione di essere. Devono fidarsi delle autorità sanitarie prima e di quelle politico amministrative”, ha aggiunto Conte.

Al momento non viene sospeso il trattato di Schenghen sulla libera circolazione nel territorio Ue. “Questa possibilità è prevista dai trattati, noi adotteremo sempre misure nel segno della adeguatezza e proporzionalità. Allo stato non vi sono i presupposti per chiedere ed ottenere la sospensione del trattato di Schengen, è una misura draconiana che adesso suona come sproporzionata”, ha detto il premier, aggiungendo che “non possiamo trasformare l’Italia in un Lazzaretto”.

Possibile il ricorso alle forze armate

“Disporremo dei presidi e dei controlli, abbiamo già dato indicazioni alle forze dell’ordine, se necessario useremo anche le forze armate. Confidiamo molto nella collaborazione dei cittadini. Sono fiducioso che nascerà una intensa collaborazione con la comunità locale”, ha proseguito, “siamo al lavoro per garantire le condizioni di massima sicurezza e per evitare che ci siano ulteriori contagi di questo virus. Ringrazio i presidenti delle Regioni interessate, con loro c’è una intensa collaborazione”.

Ho avvertito l’esigenza di fronte alle misure che abbiamo deliberato di confrontarmi e di informare gli esponenti dell’opposizione”, ha detto ancora il presidente del Consiglio, “questa è un’emergenza nazionale e quindi è una responsabilità politica di cui il governo si assume la piena contezza, ma deve coinvolgere sul piano informativo anche le opposizioni. Quando si tratta di dover fronteggiare un’emergenza del genere non si può fare distinzione tra maggioranza e opposizione”, ha aggiunto. 

Sospese manifestazioni sportive e gite scolastiche

Il governo ha stabilito la sospensione di tutte le manifestazioni sportive per la giornata di domani in Lombardia e Veneto. “Mi dispiace per gli appassionati di calcio ed altri sport che domani avevano in programma di andare ad assistere alle partite in calendario ma dovranno aspettare quando verranno fissati i recuperi. Io stesso sono sportivo e seguo le partite quando ne ho la possibilità ma i cittadini sono responsabili”, ha detto Conte.

“L’obiettivo è provare a contenere il contagio dentro territori ristretti”, ha aggiunto il ministro della Salute, Roberto Speranza, “con questo provvedimento adottato il ministro Spadafora nelle prossime ore assumerà delle iniziative sugli eventi sportivi”.

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha inoltre spiegato che “le misure approvate consentono la sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all’estero. Una richiesta che ho portato all’attenzione dei colleghi di governo e che farò in modo di rendere operativa già nelle prossime ore”.

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