A cosa guarderanno i mercati ad inizio anno? Quattro le date in agenda

A cosa guarderanno i mercati ad inizio anno? Quattro le date in agenda

01. 01. 2021 Off Di admin

AGI – Dopo un 2020 travagliato, volatile e pesantemente segnato dalla pandemia, i mercati si stanno già concentrando sull’inizio del 2021 per decidere come orientarsi.

In ballo, a gennaio, ci sono quattro eventi: la riunione dell’Opec+ in calendario lunedi’ 4 gennaio. Poi il voto del 5 gennaio in Georgia per eleggere due senatori, da cui risultato dipenderà la maggioranza del Senato Usa e dunque la liberta’ di manovra dell’amministrazione Biden, che s’insediera’ il 20 gennaio. E le riunioni della Bce e della Fed, previste per il 21 e il 27 gennaio. Vediamo piu’ nel dettaglio questi 4 eventi.

 L’OPEC+ DOVRA’ DECIDERE I PROSSIMI TAGLI ALLA PRODUZIONE

I Paesi Opec e i loro alleati, a partire dalla Russia, il 4 gennaio decidono come andare avanti con la riduzione dei tagli alla produzione petrolifera a febbraio.

L’Opec+ per il mese di gennaio ha già deciso di ridurre i tagli alla produzione di 500.000 barili al giorno, invece dei 2 milioni circa inizialmente previsti. In pratica i Paesi produttori intendono normalizzare i prezzi ma in modo molto graduale. L’intenzione nel 2021 è quella di decidere di mese in mese, su come procedere al ridimensionamento dei tagli. A gennaio si dovrà quindi annunciare cosa s’intende fare per febbraio. 

IN GEORGIA SI DECIDONO 2 SEGGI FONDAMENTALI AL SENATO USA

Mercoledì 6 gennaio avremo i risultati dei ballottaggi per l’assegnazione di 2 seggi fondamentali al Senato Usa. L’esito più probabile sono due vittorie repubblicane e quindi una maggioranza Gop di 52 a 48.

Una più improbabile doppia vittoria democratica porterebbe alla parità assoluta, 50 a 50, nel qual caso la vicepresidente entrante Kamala Harris diventerebbe decisiva per dare ai dem la maggioranza al Senato, che si aggiungerebbe a quella alla Camera e alla presidenza Biden, consentendo ai democratici di fare ‘filotto’, cioé di controllare sia l’esecutivo sia il legislativo.

Con tutti e due i rami del Congresso dalla sua parte Joe Biden avrebbe la possibilità di far approvare rapidamente e in tutta in sicurezza il suo mega-piano quadriennale di spese infrastrutturali da 2.300 miliardi di dollari, finanziato con l’aumento delle tasse e con l’incremento dl deficit.

In caso di vittoria repubblicana invece Biden potrà contare solo su un ramo del Parlamento, cioé si troverà nella stessa situazione di Donald Trump e, per approvare il suo piano, dovrà mediare con l’opposizione perdendo tempo e probabilmente vedendosi costretto a ridimensionare il suo programma di spesa pubblica.

21 GENNAIO BCE DECIDERA’ SE INTERVENIRE SU TASSI NEGATIVI

Il 21 gennaio la Bce, complice l’euro forte, dovrà decidere se aiutare le banche e intervenire sui tassi sui depositi, facendoli diventare ancora più negativi. La mossa, secondo gli esperti, è legata all’apprezzamento dell’euro sul biglietto verde. In questo momento il tasso sui depositi è  -0,50% e quello sui Tltro, le aste di rifinanziamento delle banche europee, è -1%.

L’ipotesi è che il tasso sui Tltro passi a -1,25%, o addirittura a -1,50%, cioé diventi ancora più favorevole per le banche, che prendono in prestito i soldi dalla Bce per finanziare l’economia reale, non solo senza pagare interessi, ma anzi venendo remunerate per queste operazioni.

A latere, la decisione di rendere ancora più negativi i tassi sui depositi, comporterebbe la modifica del cosiddetto ‘Tiering’ della Bce e cioé l’esenzione delle banche dall’obbligo di tenere riserve obbligatorie minime nelle casse della banca centrale.

Queste riserve, parcheggiate nella Bce, con i tassi negativi, invece di rendere, costano. Se i tassi diventano più negativi anche il tiering, cioe’ il meccanismo per ridurre l’impatto dei tassi negativi sui depositi in eccesso andra’ ampliato.

27 GENNAIO LA FED RESTA ALLA FINESTRA

Il vertice della Fed del 27 gennaio sarà per Jerome Powell, il numero della banca centrale Usa, la prima riunione con Joe Biden alla Casa Bianca. Per gli esperti sarà dunque un incontro interlocutorio, anche perché le nuove stime sull’economia Usa sono già state rilasciate a dicembre e sono trimestrali.

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