Chi è il successore di Barkindo alla guida dell’Opec

Chi è il successore di Barkindo alla guida dell’Opec

06. 07. 2022 Off Di admin

AGI – Doveva assumere l’incarico il prossimo 1 agosto, anche se con la morte di Barkindo probabilmente i tempi si accelereranno.

Manca poco, insomma, per Haitham al-Ghais, diplomatico kuwaitiano di altissimo livello che guiderà ora l’Organizzazione seguendo un solo obiettivo: preservare la stabilità del mercato petrolifero.

Lo stesso al-Ghais, subito dopo la sua elezione lo scorso mese di gennaio avvenuta con voto unanime, aveva definito la stabilità del mercato come un fattore “fondamentale” per l’economia globale, convinto del fatto che con la volatilità e l’incertezza che regnano in questa fase, il ruolo dell’Opec + assuma una rilevanza decisiva.

Peraltro l’accordo di produzione tra Opec e non-Opec scadrà alla fine del 2022. Negli scorsi mesi, al-Ghais ha già sottolineato l’importanza della Carta di cooperazione firmata dai membri dell’alleanza nel luglio 2019 che rappresenta “una forma più ampia di questa alleanza, più comprensiva e più, diciamo, completa di cooperazione, non solo limitata agli aggiustamenti della produzione previsti dall’accordo”. Si tratta, ha aggiunto, di un elemento che “legherà e terrà unita l’alleanza”.

Al-Ghais proviene da una famiglia di diplomatici e all’inizio della sua carriera ha lavorato presso il ministero degli Esteri del Kuwait, prima di entrare nella Kuwait Petroleum Corp. statale nel 1993.

È poi diventato governatore Opec dello Stato del Golfo dal 2017 al 2021. Più in generale, al-Ghais ha dichiarato di aspettarsi che le prospettive per i mercati petroliferi siano “più rosee” nel 2022/23.

“La domanda è in ripresa, ci sono segnali di miglioramento”, ha detto. “La comunità scientifica è in grado di affrontare queste varianti in modo migliore e credo che la domanda di carburante per aerei tornerà a crescere”.

Tra i suoi obiettivi nel medio-lungo termine, anche quello di garantire che l’Opec e i produttori di petrolio abbiano una “voce più forte” nel dibattito globale sul clima, soprattutto nelle prossime conferenze sul clima delle Nazioni Unite che si terranno in Egitto e negli Emirati Arabi Uniti quest’anno e il prossimo. 

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