Confesercenti: un lockdown a Natale penalizzerebbe i consumi per 10 miliardi

Confesercenti: un lockdown a Natale penalizzerebbe i consumi per 10 miliardi

16. 12. 2020 Off Di admin

AGI – Un lockdown totale tra Natale, Capodanno ed Epifania comporterebbe per negozi e pubblici esercizi un’ulteriore perdita di 10 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di euro circa di consumi in bar, ristoranti ed altri esercizi di somministrazione e 7 miliardi in acquisti di beni e prodotti. Lo ha detto la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, intervenendo all’assemblea annuale della conferderazione.

In particolare, un nuovo blocco nel periodo delle feste (tra il 23 dicembre ed il 6 gennaio) rischierebbe di portare la perdita di spesa da 4,7 miliardi a circa 14 miliardi, approfondendo la contrazione annua di un altro 1,4%, che andrebbe ad aggiungersi al -10,5% già registrato rispetto al 2019.

La pandemia e le misure restrittive disposte per il contenimento dei contagi hanno avuto un impatto pesantissimo sui redditi degli italiani. I consumi, in particolare, hanno pagato un forte tributo: quest’anno saranno quasi 110 miliardi in meno, per via della riduzione dei redditi disponibili ma anche a causa delle chiusure delle attività e della crescita del risparmio per motivi precauzionali.

Secondo Confesercenti, “tale caduta non è distribuita in maniera uniforme fra le diverse componenti della spesa: soprattutto in questa seconda fase della pandemia”, ha spiegato Patrizia De Luise: “I lockdown hanno riguardato solo il terziario, mentre nella prima fase c’era stato un blocco sostanzialmente generalizzato, del quale, però gli effetti particolarmente negativi si erano indirizzati al settore turistico che fino a luglio era rimasto sostanzialmente inattivo”.

A soffrire di più, ha rilevato Confesercenti, sono i redditi da lavoro autonomo e da lavoro dipendente privato, che registrano flessioni rispettivamente del -13% (-40 miliardi) e del -11% (-62 miliardi) per una perdita totale di oltre 100 miliardi di reddito. Un vero e proprio crollo compensato, ma non completamente, dalla stabilità del reddito dei dipendenti pubblici e, soprattutto, dall’ingente massa di trasferimenti – per un valore vicino ai 65 miliardi – predisposti dallo Stato durante il 2020, tra bonus, cassa integrazione, redditi di emergenza, di cittadinanza, crediti di imposta e aumenti delle pensioni.

Un fiume imponente di risorse che, però, non basta a ripianare le perdite, che sono pesanti soprattutto per imprenditori e lavoratori del commercio all’ingrosso e al dettaglio, alloggio e ristorazione, che hanno perso a causa del Covid circa 15,3 miliardi di euro di reddito. 

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