Dalla manovra da 32 miliardi salta l’idea di togliere l’Iva da pane e latte

Dalla manovra da 32 miliardi salta l’idea di togliere l’Iva da pane e latte

21. 11. 2022 Off Di admin

AGI – Dopo le ultime revisioni è approdato in consiglio dei ministri il testo della manovra economica, la prima del governo guidato da Giorgia Meloni. Al documento di programmazione economica verrà affiancato anche un decreto fiscale, che dovrebbe contenere una parte delle misure pensate per trovare le coperture finanziarie necessarie.

Ci dovrebbe essere anche lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro, a quanto si apprende, nel testo della manovra economica in discussione in Consiglio dei ministri. Nei giorni scorsi esponenti del governo avevano spiegato che il costo degli oneri di riscossione sarebbe stato superiore a quello del ricavato dall’incasso delle cartelle.

La premier, uscendo da Montecitorio, ha rimandato ad una “conferenza stampa” per le misure specifiche contenute nel testo.

L’impianto centrale del testo è stato definito nei giorni scorsi: una manovra da circa 32 miliardi di euro destinata per due terzi a mitigare gli effetti del caro energia, con la proroga di provvedimenti gia’ in essere e l’innesto di misure in favore dei rettiti piu’ bassi.

“Ci sarà un aumento delle pensioni minime”, ha sottolineato il vicepremier Antonio Tajani, lasciando il vertice di governo sulla legge di bilancio. Si ragiona su un aumento a 600 euro e della rivalutazione delle pensioni alte. Nella manovra potrebbe entrare anche una misura di decontribuzione per i giovani assunti fino a 35 anni.

Nella manovra, invece, non dovrebbe entrare, secondo quanto si apprende, l’ipotesi che era stata ventilata venerdì scorso di eliminare l’Iva su beni di prima necessità come il pane e il latte ma – apprende l’AGI da fonti parlamentari di maggioranza – verrebbe introdotta come alternativa una sorta di ‘carta risparmio’ che verrebbe erogata dai comuni alle famiglie in difficoltà.  Ci sarebbe un fondo ad hoc di circa 500 milioni.

Sarà poi ridotta al 5% l’Iva sui prodotti per l’infanzia e per gli assorbenti.

Una delle ipotesi sul tavolo, inoltre, sarebbe quella di prevedere un aumento limitato sulle imposte sul tabacco tradizionale. 

Che fine fa il reddito di cittadinanza

Uno degli argomenti discussi nel vertice di governo è stato il reddito di cittadinanza. Per gli ‘occupabili’ nel 2023 ci sarà una riduzione del sussidio a otto mesi, riferisce chi ha partecipato all’incontro. “Sarà riformato così come avevamo annunciato, ci sarà un anno transitorio nel quale comunque tutte le persone in difficoltà saranno tutelate” ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, “chi è in grado di lavorare invece avrà una riduzione dei mesi di sostegno da 12 a 8 mesi”.

Mentre nell’arco del 2023, aggiunge, “chi è in grado di lavorare avrà diritto a meno periodo di copertura rispetto a prima chi invece non è in grado di lavorare avra’ piena tutela tutela. Dal 2024 rivedremo l’intero sistema per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi invece e’ in grado di lavorare”.

Il cuneo fiscale

Si va verso il possibile taglio del cuneo fiscale tutto in favore dei lavoratori, con la conferma del 2% e l’ampliamento al 3% per i redditi più bassi.  Sulla pensioni, invece, si va verso un anno ponte di quota 103, con 41 anni di contributi e 62 di età, in attesa di una riforma complessiva del settore.

In arrivo anche la riduzione dal 1 dicembre di 10 centesimi dello sconto alle accise sulla benzina, che però non dovrebbe coinvolgere gli autotrasportatori. Verrebbe aumentato di 450 milioni di euro fino al 2024, invece, il fondo dedicato al Tpl per contrastare gli effetti del caro carburante.

Sarebbero previsti, tra manovra e decreto, 400 milioni di euro in favore dei territori delle Marche colpiti dall’alluvione del 15 e 16 settembre scorso. 

 

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