Dopo S&P anche Moody’s non cambia rating all’Italia

Dopo S&P anche Moody’s non cambia rating all’Italia

06. 11. 2020 Off Di admin

AGI – Dopo Standard and Poor’s global rating e Drbrs, anche Moody’s lascia invariato il rating dell’Italia a Baa3, ad un solo notch dal segmento high yield o anche junk, con outlook stabile.

L’agenzia spiega che “l’aumento dei tassi di contagi recentemente registrato potrebbe ritardare la ripresa nel 2021, ma la politica monetaria di sostegno della Bce e i fondi per la ripresa dell’Ue forniranno un importante sostegno all’economia nei prossimi anni”.

L’Italia, afferma Moody’s, “sarà uno dei principali beneficiari del Next Generation Eu (il Recovery fund, ndr) e beneficera’ anche degli altri pacchetti di sostegno dell’Ue. In totale, l’Italia ricevera’ l’equivalente di circa il 13,2% del Pil previsto da Moody’s per il 2021, e la maggior parte dei fondi sarà probabilmente erogata nel periodo 2022-2024. Si tratta di somme significative che andranno a sostenere l’investimento pubblico italiano – che è stato quasi costantemente in calo nell’ultimo decennio – e la crescita economica nei prossimi anni. Tuttavia, se da un lato i fondi Ue dovrebbero contribuire a compensare la perdita di produzione economica dovuta alla pandemia, dall’altro faranno poco per migliorare in modo duraturo la modesta crescita dell’Italia, se non saranno accompagnati da riforme economiche strutturali che affrontino gli ostacoli alla debole crescita della produttività”.

L’agenzia di rating vede un ritorno alla crescita nel primo semestre del prossimo anno, anche se resta l’incognita pandemia. “Mentre la crescita rimarra’ una sfida a medio termine, l’economia italiana dovrebbe riprendersi dalla profonda contrazione indotta dalla pandemia nel primo semestre dell’anno”, prosegue.

Infine Moody’s evidenzia che “l’onere del debito dell’Italia è in forte aumento quest’anno e rimarrà molto elevato per molti anni, cosa che rappresenta un importante vincolo per il rating”. Tuttavia, Moody’s si aspetta che “la ripresa della crescita combinata con il carattere temporaneo di molte delle misure di emergenza di quest’anno permetterà al deficit di bilancio di diminuire nei prossimi anni e sosterrà una graduale riduzione del rapporto debito pubblico/Pil“.

Il 23 ottobre l’agenzia internazionale Standard and Poor’s Global Rating ha rialzato l’outlook del nostro Paese da ‘negativo’ a ‘stabile’ e ha confermato il rating sovrano, mantenendolo a ‘BBB’, due gradini sopra il livello speculativo (da BB in giù), definito appunto junk.

Secondo S&P l’economia italiana si contrarrà di circa il 9% quest’anno, per poi rimbalzare del 6,4% l’anno prossimo, sulla base dell’ipotesi che un vaccino efficace contro il Covid-19 sia ampiamente disponibile entro la seconda metà del 2021 o che gli effetti della pandemia si attenuino.Per l’agenzia la pandemia “ha colpito duramente” la nostra economia e secondo le proiezioni “il Pil non tornerà ai livelli del 2019 fino al 2023“.

Il 30 ottobre è stata la volta di Dbrs che ha confermato il rating del debito pubblico italiano a BBB (high). Ma il trend resta negativo. Secondo l’agenzia di rating “nonostante i segnali di ripresa del prodotto interno lordo dopo la crisi di aprile, il trend negativo riflette l’incertezza ancora notevole sulle ripercussioni economiche dell’impatto del coronavirus”.

Pesano i nuovi contagi e questa “escalation, se non contenuta, potrebbe portare a restrizioni piu’ severe del privisto” e “che ostacolerebbero la ripresa con un probabile peggioramento dei conti pubblici”.

C’è attesa infine per un altro giudizio importante: il 4 dicembre si pronuncera’ Fitch che, come Moody’s, colloca l’Italia sul gradino piu’ basso del rating “sicuro” a BBB-, con l’outlook stabile.

Tutte le agenzie di rating

Dopo il giudizio di stasera di Moody’s è atteso il 4 dicembre il verdetto di Fitch che piazza il nostro Paese appena un gradino appena sopra l’area di non investimento. Speculativo (Non-investment grade speculative). Ecco dove le principali agenzie di rating collocano l’Italia:

MOODY’S
Oggi, 6 novembre, ha lasciato il rating invariato a Baa3 (ad un solo notch dal segmento high yield o anche junk, spazzatura) con outlook stabile.

STANDARD AND POOR’S GLOBAL RATING
Il 23 ottobre ha mantenuto il rating a ‘BBB’ e l’outlook è passato da ‘negativo’ a ‘stabile’.

DBRS
Il 30 ottobre ha confermato il rating a BBB (high). Ma il trend resta negativo.

FITCH
Colloca l’Italia sul gradino più basso del rating “sicuro” a ‘BBB-‘, con l’outlook stabile.
 

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