Duemila piccole aziende aspettano la fine dell’emergenza covid per quotarsi in Borsa

Duemila piccole aziende aspettano la fine dell’emergenza covid per quotarsi in Borsa

12. 01. 2021 Off Di admin

AGI – La tendenza alla quotazione in Borsa sul mercato Aim delle Pmi italiane riprenderà “dopo che gli effetti della crisi da Covid-19 si saranno esauriti”. Lo si legge nelle ‘note Covid’ della Banca d’Italia.

 “Con le simulazioni sui bilanci aziendali 2020 (che contengono gli effetti della prima ondata pandemica) e un’analoga stima per il 2021, il numero delle imprese quotabili rimarrebbe superiore a 2.000 anche a inizio 2021, nonostante gli effetti della crisi sanitaria riducano del 20-25% il numero di Pmi idonee alla quotazione”, spiega Bankitalia.

Banca d’Italia evidenzia come le Pmi italiane “abbiano fatto ricorso piu’ al finanziamento bancario e meno alla raccolta di capitale di rischio. Cio’ ha contribuito a un sottodimensionamento del mercato borsistico italiano rispetto alle altre economie avanzate. Il rapporto tra capitalizzazione di mercato e Pil in Italia a fine 2019 era al 36%, più del 100% in Francia e nel Regno Unito e più del 50% in Germania”.

Inoltre è “aumentato negli ultimi anni il numero di ammissioni in borsa di Pmi, anche grazie a misure legislative e di mercato che hanno ridotto gli oneri di quotazione, fra cui la creazione del mercato Aim Italia per imprese di minori dimensioni e ad alto potenziale di crescita. La prima ondata della pandemia e la conseguente crisi economica hanno interrotto tale tendenza”.

L’analisi di un vasto campione di Pmi italiane, di cui 88 imprese ammesse ad Aim Italia tra il 2013 e il 2019, “ha consentito di individuare il profilo tipico della Pmi che decide di quotarsi in borsa. Il profilo è stato utilizzato per stimare il numero delle Pmi quotabili: quasi 2.800 Pmi non finanziarie con caratteristiche idonee alla quotazione prima della pandemia, prevalentemente di medie dimensioni e attive nella produzione di macchinari di impiego generale, nell’industria alimentare e nel commercio all’ingrosso, con esclusione dei  veicoli”.

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