La controproposta del Pd sulla manovra: “Salario minimo ed equo compenso”

La controproposta del Pd sulla manovra: “Salario minimo ed equo compenso”

23. 11. 2022 Off Di admin

AGI – Salario minimo, taglio al cuneo fiscale, equo compenso per gli autonomi. Sono una parte delle controproposte del Partito Democratico alla legge di bilancio, presentata oggi dal governo Meloni, che i dem mettono nero su bianco in un documento. Nel dettaglio, i dem propongono un “pacchetto energia-ambiente decisamente più ambizioso” di quello dell’esecutivo.

Misure più coraggiose sul potere d’acquisto dei redditi e il lavoro. Misure per rilanciare gli investimenti e la crescita”.

Il capitolo “Energia e ambiente” si compone di “più risorse, aumentando aliquota e perimetro della tassazione degli extra profitti. Contratti di fornitura energia a prezzo calmierato. Tetto nazionale al prezzo dell’elettricità, per disaccoppiare il prezzo dell’elettricità prodotta da gas rispetto a quella prodotta da altre fonti. Normativa per avviare le comunità energetiche rinnovabili. Riordino degli incentivi per l’efficientamento energetico e sismico degli edifici”.

Tra gli investimenti, i dem propongono “norme per accelerare l’attuazione del Pnrr, un fondo pluriennale per gli investimenti degli enti locali“. Particolarmente articolato il capitolo “Lavoro e potere d’acquisto dei redditi” con il “salario minimo, il taglio del cuneo” accompagnato dalla “introduzione progressiva di una franchigia fino a 1.000 euro sui contributi Inps a carico dei lavoratori”. 

È ancora: “Equo compenso per gli autonomi e potenziamento della quattordicesima pensionistica“.

Nella proposta del Pd vengono poi elencati i limiti della manovra del governo”. Per i dem, infatti, ventuno miliardi contro il caro energia “bastano per 3-4 mesi (nel 2022 stanziamento medio mensile di oltre 5 miliardi) e nulla si sa del disaccoppiamento gas-rinnovabili e di altre possibili misure per calmierare i prezzi”.

Inoltre sono considerati insufficienti “i due o tre punti di taglio cuneo” a fronte di un “carrello della spesa che aumenta del 12,6%” e di retribuzioni che salgono dell’1,1%.

“Poco o nulla”, proseguono i dem, “per il rilancio dell’economia: non sembra ci siano risorse aggiuntive per gli investimenti pubblici, poco si sa degli incentivi per quelli privati (anzi, si ridimensiona super bonus 110% senza nemmeno sbloccare i crediti fiscali incagliati) e di cosa il governo vuole fare sul Pnrr”.

Una Manovra iniqua, viene sottolineato, perché non prevede “nulla contro l’evasione fiscale (anzi, segnali sbagliati: innalzamento tetto contante e condono cartelle esattoriali). Si fa cassa sui poveri, togliendo in modo indiscriminato il reddito di cittadinanza (si rischia che venga tolto da un giorno all’altro a 660 mila persone) senza alcuna vera riforma di questo strumento.

Si fa cassa sui pensionati, perché pare che una parte delle pensioni non verranno adeguate all’inflazione.

Si finanziano misure non necessarie (come l’estensione della flat tax a 85 mila euro) che allargano il divario di tassazione tra dipendenti e autonomi Nulla si sa, inoltre, sugli stanziamenti per la sanità (che nel tendenziale crolla in rapporto al PIL dal 7% nel 2022 al 6% nel 2025), la scuola, gli enti locali”, conclude l’analisi del Pd. 

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