La pasticcerica portoghese, oltre le crostate all’uovo

La pasticcerica portoghese, oltre le crostate all’uovo

16. 10. 2022 Off Di admin

AGI – Scoprire le ciambelle alla crema pasticcera, il pan di Spagna all’uovo e gli strati di biscotti imbevuti di caffè, a Lisbona e Porto, è un’esperienza del palato e del gusto più unica che rara. Mangiare pasticcini caldi appena sfornati è pertanto anche uno dei migliori motivi per visitare il Portogallo, suggerisce il Washington Post che indica anche dei dolci precisi: “Dalla decadente torta di biscotti ai budini di petto di pollo sminuzzati, c’è una tradizione diversificata di dolci portoghesi che abbraccia secoli di storia e migliaia di creazioni”, precisa il quotidiano, che li elenca uno per uno.

Dola-de-Berlim

Tradotto, significa “palle di Berlino”, che furono portate in Portogallo “da ebrei tedeschi che andavano sulle spiagge vicino a Lisbona” e sono uno dei pochi dolci portoghesi ad essere fritti e non al forno. Tant’è che la pasticceria a forma di ciambella preferita del paese è orgogliosamente esposta nelle vetrine dei negozi ovunque. La soffice pasta fritta viene arrotolata nello zucchero semolato prima di essere tagliata a metà e farcita con una dolce crema pasticcera dorata.

Gesuita

Molti dolci portoghesi sono nati in conventi e monasteri; monache e monaci locali padroneggiarono l’arte della pasticceria fin dal XV secolo. “Anche se il suo nome sembra avere un’eredità religiosa e la sua copertura ricorda gli indumenti indossati dai monaci gesuiti, Jesuíta fu portato in Portogallo da un pasticcere spagnolo assunto per lavorare in un normale negozio: Pastelaria Moura a Santo Tirso, a nord di Porto”, racconta il Post. Da oltre 140 anni la pasta sfoglia triangolare ricoperta di glassa di meringa viene preparata seguendo la ricetta tradizionale, anche se negli ultimi anni la richiesta è cresciuta esponenzialmente: si vendono dai 40.000 ai 50.000 gesuiti al mese solo nella Pasticceria Moura di Porto.

Pastelo di Tentugal

“In una stanza vuota e ben ventilata con i tessuti sul pavimento, i pasticceri stendono delicatamente con pazienza e cura i pezzi di pasta fino a quando diventano sempre più sottili, testando al massimo l’elasticità del glutine. A poco a poco l’impasto si trasforma in fogli trasparenti che formeranno una confezione rettangolare attorno ad un ripieno cremoso a base di uova e zucchero”, è il rito della preparazione. La prelibatezza del XVI secolo proviene dal Convento di Nossa Senhora da Natividade, nel piccolo villaggio di Tentúgal, a circa 120 miglia da Lisbona.

Pão-de-ló

Il pão-de-ló (pan di spagna) è più simile a una “famiglia” di dolci che si sono diffusi in tutto il Portogallo almeno dal 1700, acquisendo caratteristiche diverse in ogni luogo.

Bolo de bolacha

È il classico dolce dell’infanzia. Tipicamente fatti in casa, ora sono onnipresenti nei ristoranti famosi e nelle piccole tascas di quartiere: strati sovrapposti di biscotti Maria (originariamente conosciuti come Marie in Inghilterra) imbevuti di caffè e intervallati da crema a base di burro, zucchero e, in alcune ricette, tuorli d’uovo. È probabilmente il dessert portoghese più decadente, realizzato con il biscotto inglese creato nel 1874, che è diventato la base per molti dessert in tutto il mondo.

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