La pioggia di emendamenti sulla manovra non preoccupa Gualtieri

La pioggia di emendamenti sulla manovra non preoccupa Gualtieri

19. 11. 2019 Off Di admin

Chi propone la reintroduzione dello scudo penale per l’Ilva, chi chiede l’abolizione di Quota 100, chi sollecita interventi per il recupero di Venezia e chi misure per il sostegno dei neonati e della scuola. Senza dimenticare le correzioni delle norme che introducono la tassa sulla plastica e sullo zucchero e quelle sulle auto aziendali, su cui si sono registrate frizioni anche nella maggioranza.

Sono in tutto 4.550 le proposte di modifica della manovra presentate dai partiti in commissione Bilancio del Senato.  Un numero che non spaventa il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che parla “di una notizia ricorrente. Tutti gli anni se ne presentano molte migliaia, perciò non sono preoccupato”.

Non tutti gli emendamenti saranno votati. Mercoledì – quando la commissione riprenderà i lavori sulla legge di Bilancio – i gruppi annunceranno i ‘segnalati’, gli emendamenti cioè che intendono portare avanti. Sul tavolo ne dovrebbero rimanere 500 o 600. Venerdì, secondo un calendario di massima, dovrebbe iniziare la loro illustrazione e la settimana successiva dovrebbero prendere il via le votazioni. Il tempo a disposizione non sembra essere molto: la manovra è attesa nell’Aula di Palazzo Madama il 3 dicembre per il primo passaggio parlamentare.

Delle migliaia di proposte presentate, più della metà sono dei partiti di centrodestra: 1.105 di Forza Italia, 905 della Lega e 523 di Fratelli d’Italia. Anche dalla maggioranza ne sono arrivare molte, circa 1.800: 435 dal Movimento 5 stelle, 921 dal Partito democratico, 240 da Italia viva, le altre di Leu.

Le richieste di M5s e Pd

M5s chiede di ridurre l’Iva per i prodotti per la prima infanzia (dai pannolini al latte in polvere) e – al 5% – per gli assorbenti e altri prodotti per l’igiene femminile (ma solo se sono completamente biodegradabili), la proroga al 18 aprile per i truffati dalle banche per presentare domanda di indennizzo, il pagamento dell’Imu da parte della Chiesa Cattolica e l’Iva al 10% per i profilattici.

Propone poi che siano totalmente esclusi dalla plastic tax i dispositivi monouso medico sanitari e i prodotti monouso in plastica riciclata per almeno il 25%. Niente tassa anche anche per i prodotti monouso compostabili e ‘biodegradabili’ con la certificazione Uni. L’imposta andrebbe invece applicata ai prodotti di cancelleria (ma il 5% di quella prevista dal governo pari a 1 euro al chilo). Per il movimento si devono destinare 3 milioni di euro al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa e per quanto riguarda l’aumento della tassazione sui veicoli aziendali propone che sia applicato soltanto ai nuovi contratti che verranno stipulati dal prossimo primo gennaio.

Anche il Partito democratico vuole che l’imposizione prevista sulle auto aziendali sia rivista dal primo gennaio e chiede che scenda dal 30% al 15% per le auto a trazione elettrica e a trazione ibrida termoelettrica. I dem propongono anche di introdurre per le auto diverse da queste una soglia “al 40% in caso di emissioni di biossido di carbonio fino a 95 grammi per chilometro”. La plastic tax deve invece scendere a 0,80 euro per chilogrammo e non deve essere applicata “per i prodotti e i manufatti realizzati, per almeno il 60% nel 2020, il 70% nel 2021 e l’80% nel 2022, in plastica riciclata”. La sugar tax deve invece passare dagli attuali 10 euro a 8 euro a ettolitro per i prodotti finiti e da 0,25 a 0,20 euro per chilogrammo per quelli da diluire.

Renzi vuole l’abolizione di Quota 100

Italia viva ufficializza la richiesta di abolizione di Quota 100 e delle microtasse (come quelle sulla plastica, sullo zucchero e sulle auto aziendali) e migliori misure per giovani, famiglie, lavoro. Presenta anche un ‘pacchetto Agricoltura’ con l’estensione di Industria 4.0 alle imprese agricole. Sulla disabilità prevede il rifinanziamento delle leggi sull’autismo, sul dopo di noi, per il sostegno ai care-giver e del fondo per la non autosufficienza.

Il partito fondato da Renzi chiede inoltre il ripristino della missione per il contrasto del dissesto idrogeologico e un fisco agevolato per le donazioni in favore di Venezia colpita dal maltempo. Per scuola e università auspica il ripristino della unità di missione per l’edilizia scolastica, fondi per le specializzazioni, dottorati di ricerca, ampliamento dell’alternanza scuola- lavoro e della ’18 app’. Su Partite Iva e professioni chiede infine il ripristino dei voucher lavoro.

Leu propone di indirizzare risorse per le ristrutturazioni e la destinazione all’edilizia popolare degli edifici pubblici non utilizzati, il ripristino del fondo affitti e la possibilità di utilizzare il bonus per il rifacimento delle facciate a patto che i lavori riguardino anche la coibentazione. Sul fronte pensioni, chiede una nona salvaguardia per gli esodati e l’innalzamento del trattamento minimo per accedere alla quattordicesima mensilità.

Le proposte dell’opposizione

Passando all’opposizione la Lega chiede la cancellazione “di tutte le tasse e microtasse che soffocano famiglie e imprese”, Plastic – Sugar – Auto Tax, e “il ripristino della Flat Tax per i redditi dai 65 ai 100.000 euro e della mini Ires”. Il partito, con il capogruppo Massimiliano Romeo, propone “un miliardo per Venezia, 100 milioni per la manutenzione del Mose oltre a un fondo per tutti gli altri territori colpiti dalle alluvioni e a rischio idrogeologico” e la reintroduzione lo scudo penale per l’Ilva.

Fratelli d’Italia chiede l’abolizione del reddito di cittadinanza, sugar e plastic tax, la reintroduzione dello scudo penale per l’Ilva e la flat tax. Il movimento di Giorgia Meloni propone l’introduzione dell’Iva agevolata su una serie di prodotti per la prima infanzia, misure a sostegno della maternità e della famiglia (“incentivando i finanziamenti sugli asili nido e prevedendo l’estensione degli orari di apertura”), l’estenzione della riduzione del carico fiscale anche per i lavoratori autonomi, l’eliminazione della modifica dell’attuale regime forfettario per le partite Iva, la parificazione della retribuzione dei Vigili del fuoco a quella di altri Corpi dello Stato. 

Il ministro difende la legge di bilancio e la definisce una “manovra progressista, di sinistra, per lo sviluppo e la crescita: riduce le tasse e mette più soldi negli stipendi. Introduce misure sociali e di welfare importanti”. Poi a Otto e Mezzo passa in rassegna alcuni dei principali nodi: la tassa sulla plastica “ci sarà ma sarà diversa, sarà un intervento giusto, che darà un incentivo alla riduzione della plastica e, allo stesso tempo, un incentivo al riciclo”.

Quanto alla sugar tax, spiega Gualtieri, “l’importo è bassissimo” ma “possiamo finanziare anche interventi significativi. Valuterà il Parlamento. Possiamo avere gli asili gratis o una una lattina di Coca cola che costa 3 centesimi in più, sono scelte distributive che possono avere un senso. Si tratta di una misura molto limitata che però può incentivare una riduzione degli zuccheri nelle bevande, che fanno male e che determinano anche un costo per il servizio sanitario nazionale”.

Un accenno anche alla crescita: il Paese nel 2020 “starà meglio di come sta nel 2019: nonostante un contesto difficile a livello globale, l’Italia sta andando un po’ meglio. Noi diciamo lo 0,6%, ma penso che potremo fare di più”. Infine rassicura sulla tenuta del governo: durerà “fino alla fine della legislatura. Il Paese ha bisogno di un esecutivo di legislatura che sappia sottrarsi alla tentazione dei fuochi di artificio. Bisogna avere i nervi saldi”. 

Le frizioni nella maggioranza

Ma la presentazione degli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio del Senato apre un contrasto tra i due partiti di maggioranza. Italia viva chiede di abrogare Quota 100, il Movimento 5 stelle alza gli scudi: “Non si tocca”. Il partito fondato da Matteo Renzi propone di cancellare la norma che introduce un regime sperimentale di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni per avere diritto al trattamento pensionistico anticipato e di destinare i “risparmi derivanti al Family Act”.

La replica del capo politico M5s, Luigi Di Maio, è secca: “Il Movimento 5 Stelle l’ha difesa una volta e lo farà di nuovo. Se qualcuno pensa di riportare la Fornero, ha capito male”, scrive su Facebook il ministro degli Esteri. “È possibile – aggiunge – che una persona che ha lavorato tutta la vita, dopo quasi 40 anni di lavoro e contributi versati non può nemmeno andare in pensione? Lasciamo che i nonni possano fare i nonni, lasciamo vivere le famiglie e rispettiamo i lavoratori”.

Un altro scontro tra i due soci di governo si è registrato anche in mattinata quando il deputato renziano Luigi Marattin a Radio Capital ha detto che la tassa sulle auto aziendali è nata da un’idea “della viceministra Castelli”. “Non l’ho mai pensata così e non l’avrei mai scritta in quei termini”, ha risposto l’interessata ricordando al deputato di Italia viva “che l’attuale testo ha visto la condivisione della maggioranza di governo, di cui anche lui fa parte. Non sarebbe male se si iniziasse a lavorare con spirito di squadra, portando idee nei corretti luoghi di confronto istituzionale, invece che attaccare i colleghi attraverso la stampa”.

Proprio su questa imposta – oggetto di numerosi emendamenti depositati a Palazzo Madama – è tornato il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani. In Parlamento – ha assicurato – sarà rivista “profondamente”, insieme alle norme sulla plastica monouso, “sulla base delle valutazioni e delle proposte avanzate dalle associazioni di categoria, dal mondo ambientalista, dalle istituzioni territoriali”. Se il Partito democratico con il segretario del Pd Nicola Zingaretti, rilancia le priorità (abbassare e rimodulare la plastic e la sugar tax, rivedere la tassa sulle auto aziendali e investire sui comuni), dalle opposizioni si rinnovano le critiche al testo presentato dal governo.

“Forza Italia ha presentato mille proposte di modifica, il Pd 900, nonostante sia il cardine del governo, esprima il capo dell’economia europea, Gentiloni, il capo dell’economia italiana, Gualtieri. La manovra fa schifo anche al Pd”, attacca Maurizio Gasparri. Il leader della Lega, Matteo Salvini, prende invece l’impegno di “fare battaglia in Parlamento per limitare i danni di questo governo” e “per eliminare la tassa sullo zucchero, sulla plastica, sugli euro 3 diesel, sulle cartine delle sigarette e tutte le altre follie che si sono inventati”. Giorgia Meloni ribadisce infine la contrarietà di FdI alle tasse sulla plastica e sulle auto aziendali e aggiunge: “Non vanno solo ‘ripensate’ ma abolite. E noi in Senato e alla Camera ci batteremo per questo”. 

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