M5s alle amministrative tra corse solitarie e intese con il centrosinistra

M5s alle amministrative tra corse solitarie e intese con il centrosinistra

22. 08. 2021 Off Di admin

AGI – Con la scelta della candidata sindaca di Milano, Layla Pavone, anche i 5 stelle completano la scacchiera dei nomi in vista delle amministrative del 3 e 4 ottobre. Il Movimento, ora in fase di riorganizzazione sotto la guida dell’ex premier Giuseppe Conte, arriva senza il favore dei sondaggi alla prova elettorale delle comunali e delle regionali in Calabria, con un mix tra candidature in solitario e tentativi di alleanza con il Pd e le forze del centrosinistra.

Nei grandi Comuni corre da solo a Roma, Milano e Torino, in coalizione con il centrosinistra a Bologna, Napoli e in Calabria. Ed è ancora alla ricerca di un nome per il seggio lasciato vacante dalla deputata pentastellata Emanuele Del Re nel collegio romano di Primavalle-Casalotti. 

Di fatto, la candidatura più in vista dei 5 stelle alle comunali è quella della sindaca uscente Virginia Raggi a Roma, reduce da 5 anni complicati in Campidoglio. Sul suo nome non è stato possibile trovare un dialogo con il Pd, che ha ne giudicato “fallimentare” l’esperienza di governo cittadino.

Non a caso negli ultimi giorni è cresciuto il sostegno della comunicazione nazionale dei 5 stelle alle iniziative della sindaca. Che, finora, ha lavorato soprattutto sotto l’insegna della lista civica che porta il suo nome. Basta vedere le foto del profilo social della Raggi: il simbolo 5s non è presente.

La lista civica, a vocazione green, creata sotto la supervisione dell’ex ministro dell’Ambiente e già esponente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, è una delle novità del nuovo corso 5 stelle. Dove corrono da soli, i 5 Stelle aprono anche all’appoggio di altre liste, opzione finora sempre scartata. 

Raggi è attesa da una sfida a quattro con gli ex ministri Carlo Calenda (civico sostenuto anche da Italia Viva), Roberto Gualtieri, che corre per il centrosinistra, e l’avvocato e tribuno radiofonico Enrico Michetti per il centrodestra.

Nel 2016 – nella città reduce dal terremoto giudiziario di Mafia Capitale e della defenestrazione di Ignazio Marino ad opera della sua maggioranza Pd – la sindaca aveva il favore del pronostico, stavolta tenta la rimonta per arrivare al secondo turno. In alternativa, Conte potrebbe aprire al suo ex ministro dell’Economia Gualtieri se arrivasse lui al secondo torno. 

A Torino l’altra sindaca 5 stelle uscente, Chiara Appendino, ha scelto di non tentare il bis. Umanamente provata dalla condanna in primo grado a un anno e mezzo per i fatti di piazza San Carlo, la sindaca ha scelto di farsi da parte. Non senza prima tentare di dare vita, senza successo, a un ‘laboratorio Torino’ sulle orme del secondo Governo di Giuseppe Conte con un’alleanza Pd-M5s-LeU anche sotto la Mole. 

Il voto on line degli attivisti ha scelto Valentina Sganga, capogruppo 5 stelle in consiglio comunale, come candidata sindaca. Ma la scarsa partecipazione alla consultazione, poco più di 600 voti, affiancata a sondaggi che vedono la consigliera staccata anche di 20 punti dagli sfidanti di centrodestra e centrosinistra, non lasciano pensare ad una tornata favorevole per i Cinque Stelle. 

Anche a Milano, città dove il Movimento ha spesso faticato a imporsi, è stato tentato un dialogo con il centrosinistra. Proprio Conte recentemente ha parlato di “errori” commessi negli anni dai 5 stelle nel capoluogo lombardo e in generale nel Nord Italia. Beppe Sala, però, ha stoppato le possibilità di intesa al primo turno, sostenendo che sarebbe stata difficile da allestire dopo una consiliatura spesa dal Movimento a fargli opposizione.   

Così è stata scelta al fotofinish Layla Pavone, manager del comparto telematico, ad di Industry Innovation di Digital Magics, consigliera di Italia Startup, e componente del cda dell’azienda che edita il Fatto Quotidiano. Il tempo stringe, le liste vanno presentate tra due settimane. L’ipotesi di un sostegno a Sala potrebbe tornare in sede di ballottaggio.

Finora Conte si è speso in prima persona soprattutto a Napoli, dove corre il suo ex ministro Gaetano Manfredi e dove il Movimento spera di ottenere un buon risultato di lista. Ed ha fatto un paio di iniziative anche assieme alla Raggi. A Bologna tra i tessitori dell’intesa con il Pd, a sostegno di Matteo Lepore, ha lavorato soprattutto Max Bugani, attivista pentastellato della prima ora. Conte ha annunciato che a settembre partirà per un tour per l’Italia, ma soprattutto in vista della costruzione del programma di governo del Movimento.

La prima sfida da leader pentastellato per l’ex premier sarà quella di risolvere il nodo sul seggio di Primavalle-Casalotti. Nei mesi scorsi si era parlato proprio di una sua possibile candidatura nell periferia romana come test sulla leadership del Movimento, ma Conte ha spiegato che il nuovo ruolo di guida dei 5 stelle richiede un impegno a tempo pieno.

La candidatura sarebbe stata offerta anche al grande ex Alessandro Di Battista, che però ha rispedito l’ipotesi al mittente. Il collegio non è blindato, già nel 2018 la Del Re vinse di misura nell’ambito di una tornata elettorale ancora favorevole per i 5 Stelle. Nessuno sembra voler rischiare la possibile debacle. La stessa a cui potrebbero andare incontro alcune liste nei Comuni.

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