M5s si prepara agli Stati generali. Nodo alleanze e leadership

M5s si prepara agli Stati generali. Nodo alleanze e leadership

13. 11. 2020 Off Di admin

AGI – Giornata di check up sui documenti delle Regioni da portare nel rush finale degli Stati generali, ma anche verifiche tecniche per assicurare lo streaming della fase pubblica del ‘congresso’. Il Movimento 5 Stelle si prepara così al weekend conclusivo del percorso intrapreso da settimane, in cui i 30 delegati scelti dagli attivisti prenderanno la parola.

Diversi i big – da Di Maio a Fico a Di Battista – che interverranno. Sicuramente, viene ribadito, è previsto che ci sia anche uno speech del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e molti danno per assai probabile che vi faccia capolino anche il cofondatore del Movimento, Beppe Grillo, magari con un video messaggio.
   Intanto è il capo politico, Vito Crimi, a indicare le priorità dell’agenda politica a 5 Stelle: il lavoro, il fisco, la scuola e la sanità. Terreno, in emergenza Covid, che diventa deflagrante, proprio mentre i 5 Stelle, al governo con il Pd, si interrogheranno con ogni probabilità anche sul tema delle alleanze.

E’ duro lo scontro, in queste ore, ad esempio, fra Luigi Di Maio e il governatore Dem della Campania Vincenzo De Luca. “In Campania c’è chi muore da solo accasciato nei bagni degli ospedali o chi viene persino curato in auto. Non so se il presidente De Luca stia nascondendo qualcosa, ma di certo non serviva attendere i dati per dichiarare la massima allerta in Campania viste le scene di questi giorni nei pronto soccorso. Il problema è che a pagare i suoi errori non è lui in persona, ma sono i campani, tra l’altro è la mia terra, la mia gente. Questo il governo non può permetterlo”, attacca Di Maio.

E a stretto giro di posta arriva la replica di De Luca: “Alla lista degli sciacalli si è aggiunto ieri un nome illustre, di un eminente esponente politico campano, tale Luigi Di Maio. Ho detto a qualche esponente del Pd che se bisogna stare al Governo con questi personaggi, per quello che mi riguarda, sarebbe meglio mandare a casa il Governo“, dice il Governatore campano.

Nel dibattito entra anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Vincenzo De Luca, nei mesi scorsi, un merito l’ha avuto: ha lanciato l’allarme per primo in questa seconda ondata. Fino a 20 giorni fa c’era una narrazione sbagliata della situazione, io ho litigato e sono stato insultato perchè ho vietato il pubblico agli internazionali di tennis, quando chiedevamo prudenza sembravamo matti”.

Intanto, sul tavolo dei pentastellati c’è anche la riorganizzazione del Movimento: vincolo del doppio mandato e rapporto con l’Associazione Rousseau, senza dimenticare il tema della leadership.
    Sabato e domenica mattina si terranno 3 tavoli. Riguardano le Regole e principi, l’Organizzazione e l’Agenda politica. A questi, divisi per gruppi, siederanno in 305, sono i rappresentanti scelti dai territori. Domani sarà una giornata di full immersion che inizierà alle nove e mezzo del mattino, in collegamento telematico.

 Posti i 4 grandi temi politici, le assemblee regionali hanno confermato, si apprende, che il tetto del doppio mandato va mantenuto (nonostante vi sia chi, come Giancarlo Canelleri abbia annunciato che si ricandiderà alla presidenza della Sicilia) ma è emersa anche la richiesta di non buttare a mare le competenze acquisite dagli eletti in questi anni. E le soluzioni prospettate sono di diverso tipo: la possibilità di concedere ai parlamentari di candidarsi alle amministrative, quella di fare deroghe ‘speciali’ dopo avere consultato la rete  e via dicendo. Poi c’è il tema, forse più spinoso, e che potrebbe determinare il ‘nuovo corso’ del Movimento, della leadership: un capo politico affiancato da un gruppo di persone o un organo del tutto collegiale, potrebbero essere le alternative. Nodo che non è escluso possa avere ricadute, di fatto, anche sul tema delle alleanze e che, quindi, a seconda della linea che risulterà vincente, potrebbe determinare anche una sorta di effetto domino sull’esecutivo.

 Resta la centralità della rete, a cui spetterà l’ultima parola, e dell’uso della democrazia diretta. Nella discussione rientreranno anche le modalità, si apprende ancora, di rapporto con la piattaforma Rousseau. 

Per la giornata clou di domenica c’è attesa per il confronto che si svolgerà a partire, viene riferito, dalle 15,30 anche per capire quali saranno i punti di incontro fra i delegati e quali le diversità di pensiero nelle soluzioni che verranno prospettate. Nel frattempo, Di Maio ha rilanciato il tema del taglio degli stipendi ai politici: una riforma su cui chiede di passare dalle parole ai fatti. (AGI) 

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