Mattarella: “La difesa della democrazia è responsabilità di tutti”

Mattarella: “La difesa della democrazia è responsabilità di tutti”

29. 11. 2022 Off Di admin

AGI – “Una efficace difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto è una responsabilità che ricade su noi tutti, popoli del continente“. È la convinzione espressa da Sergio Mattarella in un discorso al Consiglio federale elvetico.

“Si tratta di quelle ‘libertà dei moderni’ giustamente esaltate da un grande pensatore svizzero, Benjamin Constant, in quanto essenza della civiltà europea. Le autocrazie sfidano il modello di pacifica convivenza internazionale e di convivenza democratica: è questione grave e non dobbiamo sottovalutarla. Sono sfide che non possono essere agevolate da incertezze e divisioni fra i popoli liberi” ha detto il presidente della Repubblica. 

“La minaccia posta dalla Russia alla pace, e alla sicurezza del nostro continente, richiede da parte di tutte le democrazie, in particolare quelle europee, un rinnovato slancio di unità e coesione”. Ha aggiunto il Capo dello Stato nel discorso al Consiglio federale elvetico.

“Le autocrazie sfidano il modello di pacifica convivenza internazionale e di convivenza democratica – ha spiegato Mattarella – è questione grave e non dobbiamo sottovalutarla”. 

Il Presidente #Mattarella arriva all’aeroporto di #Berna per la Visita di Stato nella Confederazione #Svizzera accolto dal Presidente #Cassis pic.twitter.com/roxRXdPBML

— Quirinale (@Quirinale) November 28, 2022

Svizzera terra accoglienza per italiani

“Non da oggi i nostri concittadini, svizzeri e italiani, si sentono a casa nell’uno e nell’altro Paese.La Svizzera è stata per secoli terra di accoglienza per molti esuli”. Lo ha ricordato Sergio Mattarella nel discorso alla presidenza della Confederazione svizzera.

“È avvenuto durante le lotte per il Risorgimento in Italia. È avvenuto negli anni bui del Novecento, quando hanno trovato qui rifugio esuli antifascisti. Una generosita’ ricambiata dalla riconoscenza dei tanti italiani che, come scrisse Egidio Reale, rifugiato politico per oltre quindici anni e poi primo Ambasciatore dell’Italia repubblicana a Berna, elessero la Confederazione a propria “patria intellettuale e sentimentale”.

Certamente contribuisce a questo sentimento di spontanea simpatia e vicinanza la circostanza che vede la presenza di un Cantone di lingua italiana tra quelli confederati e l’italiano tra le lingue ufficiali della Confederazione. In Svizzera – ha sottolineato inoltre il Presidente della Repubblica – è altresì storicamente presente una vasta collettivita’ italiana che, negli ultimi anni, si è arricchita di una nuova generazione di giovani, preparati e intraprendenti, che trovano in questo Paese la ricchezza di una cultura cosmopolita”. 

“Proprio l’armoniosa convivenza di culture e lingue diverse rappresenta l’elemento più prezioso del modello svizzero e una peculiarità costitutiva che la Confederazione ha saputo tutelare e valorizzare, offrendo un esempio di perdurante attualità: una patria costituita da tante nazioni” ha sottolineato il Capo dello Stato.

La volontà di essere un Paese unito ha permesso di “superare le differenze tra i popoli che l’hanno voluta, sviluppando nei secoli un peculiare e forte sentimento di unità basato sui pilastri della democrazia e del federalismo. Un assetto istituzionale strettamente intrecciato alle vicissitudini storiche, che hanno portato, con la Costituzione del 1848 e le sue successive revisioni, a un mirabile punto di equilibrio, cui si guarda come a un modello di convivenza di successo”. 

Articoli nella stessa categoria: