Par condicio, come cambiano le regole per i dibattiti politici

Par condicio, come cambiano le regole per i dibattiti politici

07. 04. 2024 Off Di admin

AGI – La maggioranza chiede di rivedere il meccanismo messo a punto dall’Agcom di valutare non solo dal punto di vista ‘quantitativo’, ma anche ‘qualitativo’, le presenze televisive delle forze politiche durante la par condicio. La perplessità è sul criterio delle fasce orarie con “valori” diversi introdotto dalla delibera “sulle disposizioni in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti e informazione della società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale in relazione alla campagna per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, indetta per i giorni 8 e 9 giugno 2024″. La richiesta è quella di sopprimere le parole inserite nell’art.4, comma 5, ovvero il fatto che “i tempi dei soggetti sono valutati anche considerando la visibilità dei soggetti politici a seconda delle fasce orarie in cui l’esposizione avviene, sulla base degli ascolti registrati dall’Auditel”. In subordine al comma 5, alla fine dell’ultimo periodo, dopo la parola “Auditel” si invita ad aggiungere la parola “audience”, si legge in uno degli emendamenti presentati da Fdi, Lega e Noi Moderati in Commissione vigilanza Rai. Si chiede anche di sopprimere il comma 5-bis dell’articolo 4 e di aggiungere in subordine il seguente: “Ai fini della trasparente applicazione del calcolo della visibilità, il valore numerico degli indicatori sarà messo a disposizione di Rai contestualmente all’entrata in vigore della presente delibera”.

“Nel caso delle rassegne stampa, i conduttori, nella selezione ed esposizione dei quotidiani e dei periodici, nonché delle notizie e degli editoriali, si impegnano a fornire una rappresentazione equilibrata del dibattito politico in tali fonti”, si sottolinea in un altro passaggio. Ed ancora: “Per quanto riguarda i programmi di informazione” i rappresentanti delle istituzioni “partecipano secondo le regole stabilite dalla legge n. 28 del 2000 per tutti i candidati e gli esponenti politici, salvo intervengano su materie inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali svolte”.

Inoltre: “Nel caso di pubblicazione di contenuti sulle piattaforme online e sui canali social della Rai e delle singole trasmissioni, notiziari, programmi da esse editi e/o trasmessi, la Concessionaria assume ogni utile iniziativa volta ad assicurare il rispetto dei principi di tutela del pluralismo della libertà di espressione, dell’imparzialità, indipendenza e obiettività dell’informazione nonché ad adottare misure di contrasto ai fenomeni di disinformazione”. La maggioranza chiede infine di sopprimere la norma nella quale si stabilisce che “ove la Rai trasmetta la diretta di convegni o di comizi elettorali di un soggetto politico deve garantire la messa in onda delle dirette anche degli altri soggetti in competizione al fine di garantire la parità di trattamento”. In subordine alla soppressione si chiede di stabilire che “le eventuali dirette di convegni o di comizi elettorali messi in onda sul canale Rainews, saranno precedute da idonea sigla e vanno considerati distinti dalle edizioni dei TG della testata”. L’approvazione del regolamento sulla par condicio per le Europee in Commissione di Vigilanza si terrà il 9 aprile.

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