Quanto sta aumentando il consumo di internet in Italia 

Quanto sta aumentando il consumo di internet in Italia 

22. 03. 2020 Off Di admin

Con milioni di persone costrette in casa per l’emergenza coronavirus, le infrastrutture che permettono di navigare su internet sono sempre più sotto pressione. Telelavoro, videolezioni, giochi online e streaming sono il nuovo quotidiano per una porzione sempre più ampia di italiani. E questo si traduce in una crescita esponenziale della richiesta di internet in queste settimane.

Finora la rete ha retto e il rischio di un collasso sembra essere scongiurato. Ma sono chiari i segni di un diffuso rallentamento della rete che Ookla – tra le principali società che offrono la possibilità di testare la velocità della connessione – calcola intorno al 10%. Molti operatori hanno registrato un forte incremento del consumo di internet durante queste settimane di emergenza. Secondo gli ultimi dati forniti da Fastweb all’Agcom i momenti di picco si sono innalzati del 40%.

Tim, Vodafone WindTre e Fastweb: aumenti fino al 90%

Il Centro studi Tim ha registrato un aumento dei volumi sulla rete fissa del 90% e del 30% su quella mobile dall’inizio della crisi a oggi. Leggermente più contenuto quello registrato su rete fissa da Vodafone (55%) e mobile (30%). WindTre ha registrato, rispetto alla situazione pre-crisi, un aumento del traffico sul mobile di circa il 35%, sul fisso di oltre il 40%. Mentre Open Fiber stima che il traffico in download sia aumentato dal 40 al 70% (in base alla città, al numero di utenti collegati e al momento della giornata) mentre quello in upload addirittura del 300%.

Quest’ultimo dato, spiegano, è particolarmente significativo ed è spiegabile con il massivo ricorso in tutto il territorio nazionale allo smart working. Dati che confermano lo stress cui infrastrutture e operatori sono sottoposti in questi giorni. Durante la clausura, gli italiani telefonano, navigano, ma soprattutto guardano e giocano molto di più.

Solo Fastweb registra che per quanto riguarda la rete fissa, il volume di dati complessivo giornaliero si attesta di solito intorno a 10-12 PetaByte. In questi giorni ha raggiunto invece i 18-20 PetaByte.

Il test di tenuta più importante però non è il traffico totale ma l’intensità del picco. Se si regge quando arriva l’onda anomala, si riesce a gestire anche tutte le altre. Ed è quindi questo il dato che più racconta la singolarità del momento: i picchi, che di solito si fermano a 2,8 terabit al secondo, si sono arrampicati a 3,9 terabit al secondo (quasi il 40% in più).

Cambiata la composizione del traffico: il ruolo dei video, e dei giochi

Quello che sottolineano molti operatori è che assieme all’incremento del volume, è cambiata la composizione del traffico. Pesano sempre di più streaming e videogiochi, mentre la semplice navigazione e lo smart working per ora hanno un peso più gestibile. In termini di volume di dati giornalieri, il traffico video è cresciuto del 30% e rappresenta la metà del totale. Ancora più imponente è stata l’espansione dei videogiochi: il traffico è quadruplicato, fino a costituire il 15% del totale.

Sono questi i fattori che hanno convinto la Commissione europea a chiedere (e ottenere) da alcune piattaforme di streaming la riduzione delle qualità video: Netflix ha risposto riducendo il bitrate (cioè la velocità e quindi la qualità di riproduzione) in modo da tagliare un quarto del proprio peso sulle reti europee per 30 giorni. E anche Youtube ha adottato misure simili. La Commissione si è rivolta però anche agli utenti (per convincerli a usare meno dati mobili e, quando possibile, qualità di riproduzione più bassa) e agli operatori.

C’è da dire che gli operatori al momento non segnalano particolari criticità. Ma è un fatto che questa situazione di eccezionalità ha portato molti più italiani a connettersi alla rete, e a farlo più di frequente, utilizzando servizi online che fino a poco tempo fa mai avrebbero pensato di dover usare.

Una alfabetizzazione forzata alle tecnologie digitali che si riflette in una maggiore richiesta di connessione. Internet dovrebbe riuscire a reggere il colpo. Ma le prossime settimane rappresentano una sfida che coinvolgerà sia gli operatori che gli utenti, chiamati a un uso più consapevole dei propri dispositivi.

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