Tensione nel centrodestra sulle candidature per le Regionali

Tensione nel centrodestra sulle candidature per le Regionali

01. 02. 2020 Off Di admin

Matteo Salvini vuole “rivedere” gli accordi presi con Forza Italia e Fratelli d’Italia in vista della prossime Regionali, che dovrebbero tenersi tra maggio e giugno. È quanto ha detto lo stesso segretario leghista ai suoi, nel corso del consiglio federale, che si è tenuto nel primo pomeriggio a Milano.

Il capo di via Bellerio non ha fatto i nomi dei candidati su cui si è acceso il suo ‘faro’. Ma non è un mistero che le perplessità dei leghisti si concentrino in particolar modo su Raffaele Fitto, schierato da FdI nella corsa alla presidenza della Regione Puglia, e Stefano Caldoro, candidato di FI in Campania.

“Dobbiamo fare un altro incontro su questo”, si è limitato a rispondere Salvini in conferenza stampa a chi gli chiedeva se ha avuto ripensamenti sui candidati. Quindi i nomi decisi non sono confermati? “Dobbiamo fare un altro incontro a breve, perché i tempi sono brevi. Prima si fa meglio è”, ha insistito. “Cercheremo candidati migliori con la squadra più forte”. Quali candidati vorrebbe? “Lo dico prima a chi è seduto al tavolo, mi sembrerebbe quantomeno sgarbato”, ha svicolato in pubblico.

Dal canto suo, Giorgia Meloni è sembrata non avere fretta. “Vedersi fa sempre bene, è sempre una cosa utile, penso che, compatibilmente con gli impegni di tutti, perché ho una settimana, la prossima, particolarmente gravosa, sarà necessario e importante vedersi per fare il quadro complessivo e anche ripartire dopo le elezioni Regionali scorse, perché ci aspetta un’altra importante campagna elettorale che dobbiamo saper affrontare nel migliore dei modi”, ha risposto la presidente di Fratelli d’Italia ai cronisti che le chiedevano di un possibile vertice.

Dopo la sconfitta in Emilia-Romagna, Meloni ha chiarito che – come lei ritiene di aver dimostrato lealtà con Lucia Borgonzoni – si aspetta lo stesso atteggiamento da parte degli alleati nei confronti della candidature già lanciate da FdI, ovvero Fitto in Puglia, e Francesco Acquaroli nelle Marche. Mentre da Forza Italia, in diverse interviste post voto, Antonio Tajani ha affermato che la candidatura di Caldoro non è in discussione. 

La partita toscana è persa in partenza?

Dunque, nel vertice che si terrà nei prossimi giorni, ci sarà un duro confronto tra gli alleati che rimetterà in discussione lo schema deciso finora. Gli accordi sottoscritti da Salvini, Meloni e Silvio Berlusconi finora prevedono una chiara ‘spartizione’ dei candidati: Veneto e Toscana alla Lega; Liguria e Campania a FI; e Puglia e Marche a FdI. Per Veneto e Liguria sono in corsa i governatori uscenti, il leghista Luca Zaia e l’ex FI Giovanni Toti. E, mentre, per FdI, Fitto e Acquaroli hanno già iniziato la loro campagna in Puglia e Marche, Salvini non ha ancora indicato il nome scelto per la Toscana.

Dopo la sconfitta in Emilia-Romagna, il segretario leghista potrebbe proporre a uno degli alleati uno scambio e cedere la Toscana, Regione difficilmente contendibile, anche per via del sistema elettorale regionale che prevede il ballottaggio. Nella Lega, poi, c’è l’imperativo di crescere al Sud e potrebbe risultare strategico ‘conquistare’ una Regione meridionale.

“È tutta una partita tra Lega e FdI, per noi Caldoro è inamovibile”, sostengono fonti vicine a Silvio Berlusconi, “anche perché in Campania siamo il primo partito. Molti leghisti in Puglia sono ex fittiani e per Salvini la candidatura di Fitto rappresenta un problema interno. E lì che chiederà un cambio, con quali compensazioni è tutto da vedere”. La Lega potrebbe infatti offrire a FdI la corsa in Toscana oppure, come emerso in indiscrezioni di stampa, la guida di una delle autorità di garanzia tra quelle in scadenza spettano all’opposizione. 

Stando a quanto riferiscono fonti leghiste, Salvini, invece, sarebbe pronto a mettere sul piatto della trattativa con FI e FdI anche le candidature a sindaco nelle città piu’ popolose che andranno al voto in election day con le Regionali.

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