La Camera approva il Def, per soli tre voti

La Camera approva il Def, per soli tre voti

10. 10. 2019 Off Di admin

Dopo il Senato anche la Camera ha dato il disco verde alla Nota di aggiornamento al Def. Welfare, famiglia e investimenti. Sono i pilastri su cui poggia il provvedimento, insieme alla digitalizzazione e alla lotta all’evasione fiscale che, ha assicurato il viceministro all’Economia Laura Castelli, “sarà centrale” nell’azione del governo.

“Se le forze politiche si ascoltassero – ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 stelle – capirebbero che hanno tutti parlato dell’urgenza di adottare politiche anticicliche, della necessità di un protagonismo italiano e della lungimiranza nella programmazione pluriennale, esprimendo posizioni anche molto comuni”. Il riferimento è agli scontri verbali che si sono registrati in Aula a Montecitorio durante la discussione generale. Dai banchi della Lega, in particolare, piu’ volte si è levato l’urlo ritmato di ‘elezioni, elezioni’. Il coro, e le relative polemiche in risposta, ha costretto il presidente di turno Ettore Rosato a sospendere la seduta per alcuni minuti.

L’esito del voto potrebbe avere delle ripercussioni sulla maggioranza. La risoluzione è passata con 318 voti favorevoli, 194 contrari e due astensioni. “Per soli tre voti la maggioranza ha avuto la possibilità di approvare la Nota. Con quattro assenti quella risoluzione saltava. Date le condizioni politiche precarie, ricordate che oggi non siete andati a casa per tre voti…”, ha detto Simone Baldelli, di Forza Italia, dopo il voto rivolgendosi agli avversari.

Sono 14 i deputati del Movimento 5 stelle che non erano presenti durante le votazioni, 10 invece i pentastellati in missione. Dal Pd spiegano che i 5 assenti erano giustificati, mentre nel Movimento si sostiene che diverse assenze sono legate a motivi di salute. Un assente anche in Leu e in Italia Viva.

Soddisfatta per l’unità dimostrata dai partiti di centrodestra è la capogruppo di FI, Mariastella Gelmini. “Aver condiviso con Lega e Fratelli d’Italia la critica serrata ad una manovra economica che si preannuncia lacrime e sangue”, ha spiegato, “rappresenta un indicatore di ottima salute della coalizione”.

A Lussemburgo, dove ha partecipato all’Ecofin, il titolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri si è detto infine fiducioso nel dialogo con la Commissione europea: “Crediamo che la filosofia della manovra sia stata ben compresa. Ho incontrato Moscovici e Dombrovskis, i contatti sono positivi, la Commissione deve attendere di esaminare la manovra, conosce i numeri della Nota di aggiornamento al Def, abbiamo illustrato i contenuti e la logica che ci ha portato a individuare il 2,2% come punto di equilibrio per mantenere il debito in traiettoria discendente e di non fare una manovra restrittiva”. Per poi aggiungere: “Questo ci ha portato a individuare un punto di equilibrio di responsabile espansione che consente di usare una certa flessibilità. C’è ottimismo e proseguiremo nel nostro impegno”

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