Coca Cola da quasi un secolo in Italia, un impatto da 1,2 miliardi

Coca Cola da quasi un secolo in Italia, un impatto da 1,2 miliardi

15. 10. 2023 Off Di admin

AGI – Quasi un secolo è passato da quando la prima bottiglia di Coca Cola fu prodotta nel nostro Paese. Era il 1927 e da allora l’iconico marchio a stelle e strisce ha stretto un legame sempre più forte con l’Italia che si concretizza oggi in tre società – Coca Cola Italia, Coca Cola Hbc e Sibeg – e sei stabilimenti, di cui 4 dedicati alla produzione di bibite e due all’imbottigliamento di acque minerali. A questi si aggiunge un nuovo polo industriale di sostenibilità a Gaglianico, in provincia di Brindisi, da cui escono bottiglie in plastica riciclata.

Nel complesso, valuta uno studio condotto da Fabrizio Perretti e Stefano Basaglia, esperti di economia e docenti di Sda Bocconi School of management, l’impatto economico complessivo di Coca Cola in Italia vale 1,2 miliardi, lo 0,06% del Pil nazionale: 148 milioni alle famiglie, 628 milioni alle imprese e 17 milioni allo stato, cui si aggiungono 407 milioni di imposte (Iva). Le bevande in portafoglio sono oltre 40. Sotto il profilo occupazionale, l’impatto, nel 2022, è stato pari a 26.738 persone, lo 0,1% del totale degli occupati in Italia, di cui 2.919 diretti e 23.819 indiretti.

Di fatto, a ogni posto di lavoro dipendente diretto corrispondono 11 posti di lavoro totali all’interno dell’economia italiana. Se poi consideriamo la struttura delle famiglie in Italia, le persone che dipendono – parzialmente o totalmente – dai redditi di lavoro generati direttamente o indirettamente da Coca Cola sono circa 60.000. Sono invece 1.463 le imprese con cui Coca Cola ha rapporti economici per l’acquisto di beni e servizi. Il 55% è localizzato al Nord e il 45% al Centro-Sud. Ben l’82% sono medie, piccole e micro imprese totali.

Una presenza capillare di cui beneficiano anche le eccellenze agricole del nostro Paese: il gruppo acquista infatti il 20% della produzione di agrumi siciliana e il 13% di quella nazionale di arance bionde destinate alla trasformazione. Con un sostegno anche per l’export: un terzo del succo acquistato da Coca Cola in Italia (come quello di mela o pera) viene utilizzato per produrre varie bevande a livello europeo. 

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