Conto alla rovescia per la manovra. I partiti trattano sugli emendamenti

Conto alla rovescia per la manovra. I partiti trattano sugli emendamenti

08. 12. 2022 Off Di admin

AGI – Ampliare le misure fiscali a vantaggio del Sud. Elevare le pensioni minime fino a 600 euro per gli anziani. Ampliare la decontribuzione per l’assunzione dei giovani fino ad 8mila euro. Rivedere ‘Opzione donna’ sul pensionamento anticipato per aumentarne il bacino di utenza. Estendere il mese aggiuntivo del congedo di maternità anche alla paternità. Sarebbero alcuni dei temi principali, riferiscono fonti parlamentari, degli emendamenti alla manovra economica depositati ieri dalle forze politiche che sostengono il governo di Giorgia Meloni.

La maggioranza sta discutendo per cercare un accordo sugli emendamenti prioritari alla legge di bilancio da segnalare entro domenica 11 dicembre alle ore 15. Su 3.104 testi consegnati FdI, Lega, FI e Noi Moderati ne hanno prodotti 617, il resto provengono dalle opposizioni, alle quali andrebbero 250 segnalazioni sulle 450 totali.

Su alcune misure nella maggioranza ci sarebbero ancora punti di vista differenti, a partire da quelle sulle pensioni, fonti parlamentari però spiegano che c’è fiducia entro domenica verrà trovata un’intesa sui punti prioritari.

Sabato intanto la Commissione Bilancio della Camera procederà a dichiarare quelli eventualmente inammissibili. Il margine di movimento è stretto, sui 35 miliardi messi in campo dalla manovra ben 21 sono stati assegnati alle misure di mitigazione dell’aumento del costo dell’energia.

Le risorse sono contenute. Per gli emendamenti sarebbero a disposizione poco più di 400 milioni di euro. Il tempo stringe, con la manovra da approvare in Parlamento entro fine anno per non incorrere nell’esercizio provvisiorio. Inoltre, la premier ed il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nei giorni scorsi sono stati netti nell’interlocuzione con i partiti di governo nel lanciare il messaggio che l’impianto della manovra resta definito.

E che non si tornerebbe indietro su alcune misure criticate da più parti – da Bankitalia fino a Confindustria – come quelle sul contante, con il tetto per i pagamenti spostato da mille a cinquemila euro e l’obbligo di uso per Pos per gli esercenti alzato a 60 euro.

In attesa della valutazione di Bruxelles sulla legge di bilancio, prevista per la prossima settimana, oggi la maggioranza ha accolto con favore la decisione del Consiglio dell’Ue, che nel nuovo pacchetto antiriciclaggio prevede, tra l’altro, il limite massimo di 10 mila euro per i pagamenti in contanti con la possibilità per gli Stati membri di imporre un tetto inferiore. “Anche l’Europa conferma la libertà di usare il proprio denaro come si vuole, raddoppiando addirittura il tetto all’uso del contante previsto dal governo italiano da 5 a 10mila euro”, commenta il vicepremier Matteo Salvini.

Attualmente la maggioranza starebbe discutendo sulla possibilità di innalzare via emendamento le pensioni minime a 600 euro, con Forza Italia che spige su questo punto, per la fascia di età dai 75/80 anni. La Lega, però, avrebbe espresso dubbi sulle coperture. In materia di pensioni si starebbe lavorando anche per una revisione in senso meno restrittivo di ‘Opzione donna’ per il prepensionamento, che attualmente la manovra prevede limitata a 60 anni (58 in caso di due figli) per caregiver e persone con una invalidità grave riconosciuta.

Gli azzurri premerebbero per la detassazione fino ad 8 mila euro per le assunzioni dei giovani. Sul ci sarebbe tavolo anche la revisione del taglio del cuneo fiscale, che alcune forze politiche vorrebbero innalzato al 3%, ma non sarebbero ancora state rinvenute le coperture adeguate. La Lega inoltre spingerebbe per il taglio dell’Iva sui pellet per il riscaldamento. Mentre i centristi starebbero perorando la causa dell’estensione della retribuzione nel mese aggiuntivo di congedo maternità anche alla paternità. 

“Solidarietà e sussidiarietà sono i principi che muovono l’azione del Governo presieduto da Giorgia Meloni e che animano i provvedimenti assunti finora, a cominciare dalla legge di bilancio”, ripete il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Ma le opposizioni restano critiche, mentre i sindacati viaggiano divisi sulla valutazione del documento di programmazione economica. Uno sciopero contro la manovra “è legittimo ma in questa fase secondo noi è sbagliato”, argomenta il segretario della Cisl Luigi Sbarra, perche “scarica sacrifici sui lavoratori e trasferisce tensioni su aziende già in difficoltà che non hanno alcuna responsabilità”.

Il Pd chiede correttivi a favore del Sud e misure a sostegno dell’occupazione giovanile. “Diciamo che io sono astemio e per me questa manovra è un po’ come bere un amaro per una persona astemia”, commenta il senatore dem ed economista Carlo Cottarelli. Mentre il vice capogruppo di Avs, Marco Grimaldi, aggiunge: “Abbiamo presentato emendamenti per destinare 5 miliardi di euro all’istituzione del congedo parentale, fino al dodicesimo anno di vita del figlio, per ciascun genitore lavoratore di cinque mesi, non trasferibili, al 100 % della retribuzione e, per ulteriori tre mesi, all’80%”.

La sinistra domanda anche uno stop alla riattivazione della società che si occupa del Ponte sullo Stretto, in liquidazione dal 2013. Il M5s invece, oltre alla revisione del taglio del reddito di cittadinanza, chiede di rivedere il provvedimento sui livelli essenziali di prestazione legato all’autonomia.

Il senatore del Pd Antonio Misiani, più caustico, su Twitter commenta un articolo del Corsera sulla Manovra. “Per la serie ‘priorità a famiglie e fragili’ (cit. #Meloni), nella #LeggediBilancio spunta un maxi sconto sui redditi da capitale, con aliquota ribassata dal 26% al 14%. Complimenti (si fa per dire)! Un graditissimo favore per i più ricchi, un bel ciaone a chi sta peggio”.

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