Effetto Schlein, il Pd supera il M5s nei sondaggi

Effetto Schlein, il Pd supera il M5s nei sondaggi

02. 03. 2023 Off Di admin

AGI – L’ultima Supermedia registra in modo ‘ufficialè il sorpasso del PD sul M5S, sull’onda dell’effetto primarie che tradizionalmente forniscono un certo slancio ai democratici. La cosa non turba particolarmente gli equilibri complessivi, anzi FDI si rafforza leggermente (30,4%) mentre si accende la lotta per il quinto posto tra Terzo Polo e Forza Italia.

SUPERMEDIA LISTE

FDI 30,4% (+0,2%)
PD 17,2% (+1,3%)
M5S 17,0% (-0,8%)
Lega 8,8% (-0,5%)
Terzo Polo 7,2% (-0,4%)
Forza Italia 7,1% (+0,1%)
Verdi/Sinistra 3,3% (+0,1%)
+Europa 2,4% (-0,1%)
Italexit 1,9% (-0,1%)
Unione Popolare 1,7% (+0,2%)
Noi Moderati 1,0% (-0,5%)

SUPERMEDIA COALIZIONI 2022

Centrodestra 47,3% (-0,7%)
Centrosinistra 22,9% (+1,3%)
M5S 17,0 % (-0,8%)
Terzo Polo 7,2% (-0,4%)
Italexit 1,9% (-0,1%)
Altri 3,7% (+0,7%)

NB: le variazioni tra parentesi indicano lo scostamento rispetto alla Supermedia di due settimane fa (16 febbraio)

NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 16 febbraio al 1 marzo, è stata effettuata il giorno 2 marzo sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati.

I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demos (data di pubblicazione: 25 febbraio), EMG (27 febbraio), Euromedia (22 febbraio), Ipsos (25 febbraio), Ixè (22 febbraio), Noto (28 febbraio), Piepoli (27 febbraio) SWG (20 e 27 febbraio) e Tecnè (18 e 25 febbraio).

La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.

Le primarie trainano i dem

Come era prevedibile – secondo l’analisi YouTrend – le primarie per la segreteria nazionale del Pd, culminate domenica scorsa nella vittoria di Elly Schlein, hanno decisamente “smosso le acque”, ultimamente un po’ stagnanti, del consenso ai partiti. Come spesso accaduto anche in passato, infatti, grazie alla vitalità che accompagna la mobilitazione tipica di queste occasioni, il Partito Democratico ha guadagnato decisamente consensi nelle ultime settimane.

Nella nostra Supermedia, il PD fa registrare un balzo di quasi un punto e mezzo solo negli ultimi 14 giorni, tale da consentirgli di (ri)superare il Movimento 5 Stelle al secondo posto tra le liste. I pentastellati, per contro, perdono decisamente terreno (lo 0,8 per cento) e risultano così le principali “vittime” di questa ritrovata vitalità dei democratici.

Incognita Terzo Polo

Al netto di questo “scossone”, gli equilibri generali non subiscono particolari variazioni, con Fratelli d’Italia che addirittura si rafforza leggermente (+0,2%) salendo al 30,4%. Sarà interessante seguire, nelle prossime settimane, anche la dinamica dei consensi del Terzo Polo: ad oggi, la federazione tra Azione e Italia Viva è in leggera discesa, intorno al 7%, e si ritrova ormai insidiata da Forza Italia. La vittoria di Schlein però, secondo molti, potrebbe aprire nuovi spazi di crescita anche per la creatura di Renzi e Calenda.

In occasione di eventi simili, bisogna innanzitutto chiedersi se siamo di fronte a una crescita effettiva oppure ad una percezione “inquinata” da suggestioni contingenti, non strutturali. Un primo indizio ci viene dall’analisi dei dati provenienti dai singoli istituti di sondaggio (e sono tanti) che si sono cimentati con la misurazione del consenso ai partiti in queste ultime settimane.

Il sondaggio “clamoroso” di Noto per Porta a Porta, ad esempio, stima un +3% netto per il PD tra prima e dopo le primarie. Ma, pur senza arrivare a tanto, anche altri sondaggisti hanno registrato una crescita nell’ultimo mese per i democratici: +2,2% per SWG, +1,7% per Tecné, un punto circa per EMG; un po’ inferiore la crescita registrata da Euromedia, Ipsos e Ixé; ma quel che rileva, in ultima analisi, è l’unanimità con cui i diversi istituti hanno fatto registrare una crescita.

In secondo luogo, l’analisi dei precedenti storici ci dice che il PD ha sempre guadagnato consensi dopo le primarie, talvolta vedendo i dati di sondaggi più che confermati in occasione di successive elezioni nazionali (come avvenne alle Europee 2019, pochi mesi dopo la vittoria di Zingaretti alle primarie).

La maggioranza mantiene un netto vantaggio

Il percorso per il rilancio del PD e del centrosinistra (se davvero si può parlare di rilancio) si preannuncia però solo all’inizio. Come si diceva, nella sostanza i consensi degli italiani non sono cambiati di molto, e il centrodestra rimane nettamente la coalizione più popolare con circa il 47% dei consensi, staccando nettamente tutte le opposizioni.

Certo, tutto questo potrebbe cambiare: le opposizioni hanno già iniziato a mostrare segni di ripresa, quantomeno per ciò che riguarda gli attacchi al governo sulle questioni più scivolose, dalla strage di migranti alla modifica del Superbonus. È però ancora presto per dire se il vento sia cambiato, e se nei prossimi mesi potremo assistere a una reale inversione di tendenza.

Perché Schlein ha ribaltato i pronostici

Un elemento da non sottovalutare, per stimare le probabilità che questo cambiamento possa avvenire, è l’effetto sorpresa costituito dalla vittoria di Schlein alle primarie. Anche se si tende a dimenticarlo, infatti, è piuttosto raro che in una competizione elettorale (soprattutto se nazionale) i pronostici vengano ribaltati. Certo, i sondaggi non sono mai perfetti, e non bisognerebbe mai utilizzarli come strumento di previsione. È però un dato di fatto che la maggioranza delle rilevazioni effettuate negli ultimi mesi, cioè da quando si è aperta la sfida per la successione a Enrico Letta, vedevano in vantaggio (talvolta anche netto) Stefano Bonaccini.

Non solo: secondo un sondaggio di Euromedia, svolto a pochi giorni dal voto, erano gli stessi elettori (compresi quelli del PD) a prevedere la vittoria del governatore dell’Emilia-Romagna. Ciò non stupisce, dal momento che in passato non era mai successo che le primarie ribaltassero il risultato del voto degli iscritti nei circoli: qualche volta (come nel 2013 e nel 2019) era capitato che il vincitore si imponesse una seconda volta ai gazebo con un distacco molto superiore sul secondo; ma non era mai successo che il candidato più votato dagli iscritti venisse sconfitto nelle primarie aperte.

A ribaltare i pronostici, molto probabilmente, c’è stata la maggiore capacità di Schlein di mobilitare elettori in cerca di una rottura drastica con il passato, nonché – probabilmente – la voglia di contrapporre a un centrodestra guidato da una donna premier (la prima della storia) un’altra leader donna.

I primissimi sondaggi effettuati dopo le primarie sembrano mostrare che la nuova segretaria del PD sia molto apprezzata non solo dagli elettori del suo partito, ma anche da quelli di altri partiti, dalla sinistra al Movimento 5 Stelle. Vedremo se l’effetto novità si esaurirà presto o se questa vittoria inaspettata regalerà altre sorprese anche ai sondaggisti.

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