Esame della Manovra in aula alla Camera dal 20 dicembre. Spaccatura tra i sindacati sul dialogo col governo

Esame della Manovra in aula alla Camera dal 20 dicembre. Spaccatura tra i sindacati sul dialogo col governo

30. 11. 2022 Off Di admin

AGI – Parte domani l’iter in Commissione Bilancio alla Camera della manovra economica, con il parere al Presidente della Camera per la verifica del contenuto proprio, ovvero sugli articoli o i commi che eventualmente andranno stralciati dal testo perché ritenuti non attinenti alla legge di bilancio.

La finanziaria, ha stabilito oggi la conferenza dei capigruppo, approderà in Aula a Montecitorio il 20 dicembre con le sedute prima di Natale che sono state calendarizzate fino a mezzanotte.

La maggioranza di centrodestra punta a spedire in Senato il testo approvato alla Camera già prima del 25 dicembre.

Nel frattempo i sindacati si dividono su una possibile mobilitazione contro la finanziaria: Cgil e Uil si sono dette favorevoli a mettere in campo delle iniziative, mentre la Cisl sostiene sia “sbagliato ricorrere allo sciopero” attestandosi su una posizione di maggiore dialogo.

La Cgil ha confermato il giudizio già espresso nei giorni scorsi parlando di una “manovra sbagliata e da cambiare che non risponde alle reali emergenze del Paese, a partire dalla condizione materiale dei lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, cittadini e cittadine”.

Mentre La Cisl sostiene sia sbagliato ricorrere allo sciopero contro la manovra finanziaria mentre vanno promosse assemblee nei luoghi di lavoro e sui territori, per accompagnare il percorso parlamentare con l’obiettivo di conquistare miglioramenti concrete.

Il 7 dicembre è atteso un nuovo confronto a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e i sindacati per parlare dei contenuti della manovra, a partire dalle politiche di welfare e le scelte sulle pensioni.

Oggi l’Osservatorio Previdenza della Cgil ha pubblicato uno studio che stima solo 11.300 persone, la gran parte uomini, avrebbero diritto al pensionamento anticipato con ‘quota 103’. 

Il tempo stringe. In meno di 5 settimane la manovra dovra’ essere passata al vaglio della Commissione, dell’aula della Camera e del Senato, per essere approvata entro fine anno e non incorrere nell’esercizio provvisiorio.

Ma le incertezze non mancano. Il termine per presentare gli emendamenti e’ stato fissato alle 16.30 del 7 dicembre, con l’11 dicembre come termine ultimo per indicare quelli selezionati maggiormente attenzionati, che la maggioranza vorrebbe contenere in 400.

Le opposizioni però procedono in ordine sparso, con il Pd che ha già fatto sapere chiederà di discutere in Aula tutti gli emendamenti presentati.

Dei correttivi al testo, a quanto filtra, potrebbero arrivare durante il percorso tra Commissione ed aula.

La norma su Opzione donna per il pensionamento anticipato, a quanto si apprende, potrebbe essere modificata. Il governo starebbe gia’ studiando possibili correttivi per rendere la misura maggiormente inclusiva, il tema è stato affrontato nel corso di alcune riunioni informali che avrebbero coinvolto anche la ministra del Lavoro Marina Calderone. Per una eventuale modifica della norma, pero’, ci sara’ bisogno di trovare le coperture adeguate.

Nel testo depositato alla Camera Opzione donna e’ stata modificata rispetto alle prime bozze, inserendo alcuni paletti che ne ristringono la platea di utilizzo. Attualmente la norma prevede la possibilita’ di andare in pensione con 60 anni di eta’, con la riduzione di un anno per ciascun figlio fino ad un massimo di due, qualora si svolga la funzione di caregiver di parenti o congiunti o nel caso a si abbia una invalidita’ riconosciuta di almeno il 74%. 

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