Gli Usa evitano lo shutdown e i mercati viaggiano incerti

Gli Usa evitano lo shutdown e i mercati viaggiano incerti

02. 10. 2023 Off Di admin

AGI –  I mercati viaggiano incerti dopo aver aperto la settimana in cauto rialzo dopo che gli Stati Uniti hanno evitato in extremis lo shutdown, la chiusura di numerose attività federali, grazie all’approvazione di un disegno di legge di finanziamento temporaneo del bilancio che consentirà al governo di continuare a operare fino al 17 novembre. Dopo un’apertura positiva, in Europa i listini hanno virato in rosso, con Milano che perde lo 0,23%.

Sul fronte macroeconomico, in Cina l’attività manifatturiera ha frenato a settembre ma è rimasta in espansione per il secondo mese consecutivo.

L’indice, calcolato da S&P Global e da Caixin, si è attestato a 50,6 punti contro i 51 di agosto. Tuttavia la Banca mondiale ha tagliato le sue stime sulla crescita del Dragone il prossimo anno e ha avvertito che le economie asiatiche sono destinate a espandersi a uno dei tassi più bassi degli ultimi 50 anni, a causa delle misure protezionistiche statunitensi e dell’aumento dei livelli di indebitamento. La Banca mondiale si aspetta che il Pil cinese quest’anno crescerà solo del 4,5% e del 4,4% l’anno prossimo, contro il +4,8% previsto per entrambi gli anni ad aprile e il +5% stimato da Pechino per il 2023. Nell’Eurozona l’indice Pmi manifatturiero, messo a punto da Hcob, è diminuito leggermente a settembre a 43,4 (in linea con le attese), da 43,5 di agosto. Si tratta del quindicesimo mese consecutivo in cui l’indice principale registra un valore inferiore del 50, indicando quindi un forte peggioramento dello stato di salute del settore manifatturiero della zona euro. In Italia l’indicatore sale a 46,8, rispetto a 45,4 di agosto. Nonostante per il sesto mese consecutivo abbia riportato un valore al di sotto della soglia di non cambiamento di 50, mostrando quindi una contrazione delle condizioni operative, il calo è stato il minore da aprile del 2023. Il valore è anche oltre le attese che puntavano su una crescita più modesta a 45,7. Il Pmi manifatturiero in Spagna resta in territorio negativo nel mese di settembre sebbene oltre le stime e in rialzo rispetto al mese precedente. L’indicatore si attesta a 47,7, contro al 46,5 di agosto e contro attese a 46,5. In Germania, l’indice Pmi manifatturiero, messo a punto da Hcob, sale a 39,6 a settembre, in leggero aumento rispetto a 39,1 di agosto. L’ultima lettura è stata la più alta registrata da tre mesi a questa parte, ma è ancora saldamente in territorio di contrazione sotto i 50 punti. Il dato è inoltre più basso delle attese che scommettevano su un rialzo a 39,8.

Sul fronte delle banche centrali, il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, in un’intervista al Financial Times, ha detto che “iniziare a parlare di tagli dei tassi ora è prematuro“. “Non siamo ancora a quel punto”, ha spiegato de Guindos sottolineando che è necessario vedere “innanzitutto, i progressi in modo molto costante verso la nostra definizione di stabilità dei prezzi, ovvero verso un’inflazione del 2% con proiezioni che indicano che si manterrà a tale livello in modo sostenibile”. “Abbiamo ridotto l’inflazione da oltre il 10% al 4,3%. Tuttavia, credo che l’ultimo tratto sarà più difficile. Ci stiamo dirigendo verso il 2%. Questo è chiaro. Ma dobbiamo monitorarlo molto attentamente, perché l’ultimo miglio non sarà facile”, ha aggiunto. Riflettori puntati anche sui discorsi di diversi banchieri, tra cui oggi quello del presidente della Fed Jerome Powell e mercoledi’ quello della presidente Bce, Christine Lagarde. Mentre il primo non dovrebbe modificare il tono rispetto all’ultima riunione, dalla Lagarde potrebbe arrivare un maggiore ottimismo sull’evoluzione del quadro inflattivo, alla luce del marcato rallentamento registrato a settembre. Intanto la decisione last-minute dei repubblicani moderati di sostenere alla Camera una legge di finanziamento a breve termine ha fatto slittare il rischio di shutdown a metà novembre negli Stati Uniti.

Tuttavia il fatto che il governo Usa sia arrivato a poche ore dalla chiusura solleva preoccupazioni sulla capacità del Congresso di funzionare, dicono gli osservatori. Alla fine della settimana saranno pubblicati i dati Usa sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione a settembre è previsto al 3,7%, in calo rispetto al 3,8% di agosto. La paga oraria dovrebbe rimanere ferma a +4,3%. 

 

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