I gig workers vittime del mercato del lavoro Usa in affanno

I gig workers vittime del mercato del lavoro Usa in affanno

03. 01. 2021 Off Di admin

AGI – Chase Copridge, 33 anni, dorme in un furgone, poi passa 16 ore al giorno seduto in macchina. Parcheggiato fuori dai negozi di alimentari nell’area della baia di San Francisco assieme ad altri autisti, aspetta che gli arrivi una consegna da fare su Instacart, DoorDash o Amazon Flex, qualunque sia l’applicazione per cui lavora quel giorno. Ma gli incarichi sono pochi e sporadici, poiché la seconda ondata di casi di Covid ha innescato nuovi lockdown in diversi stati, provocando una crescente concorrenza per il lavoro basato sulle app.

Prima della pandemia, il signor Copridge dice che riusciva facilmente a guadagnare 400 dollari in un solo giorno, ma la somma si è ridotta al minimo storico tra i 100 e i 150 dollari nelle ultime settimane – alla fine di un anno devastante per l’economia statunitense e per le sue stesse finanze. “Questa è la realtà”, ha detto. “Il tempo sottratto alla famiglia, agli amici e ad altre strade della vita serve solo per tirare avanti”.

E’ il Financial Times a prendere come esempio i travagli e le preoccupazioni dell’autista californiano come emblema dell’affanno dei lavoratori della gig economy, il lavoro a chiamata, un fenomeno che parte dal food delivery e in generale dalla consegna di pacchetti. Un affanno che è diretta conseguenza della tribolazione più ampia che attraversa il mercato del lavoro americano, il quale dopo un rimbalzo più rapido del previsto dallo shock pandemico iniziale, sta mostrando segni di un altro grave rallentamento.

I datori di lavoro statunitensi stanno frenando il processo di riassunzione dei lavoratori licenziati durante la crisi del coronavirus, creando appena 245.000 posti di lavoro a novembre rispetto ai 611.000 del mese precedente. L’occupazione nei ristoranti, nelle sale cinematografiche, nei negozi e in altri settori dell’economia dei servizi sta arrancando in modo significativo e quindi un numero sempre maggiore di persone sceglie di fare lavori come le consegne a domicilio, esercitando una pressione al ribasso sui salari.

Il servizio di consegna in giornata, di proprietà del rivenditore Target, ha detto che il numero di appaltatori indipendenti che ora paga per ritirare gli alimentari dagli scaffali dei negozi e consegnarli ai clienti è più che raddoppiato dalla fine del 2019. Il servizio di consegna di generi alimentari Instacart ha assunto 300.000 nuovi addetti solo ad aprile e ha annunciato l’intenzione di assumerne altri 250.000. Uno degli effetti più preoccupanti del rallentamento del mercato del lavoro è stato un’impennata delle richieste di sussidi di disoccupazione erogati attraverso un programma federale creato appositamente per i lavoratori dipendenti e autonomi che non hanno accesso ai normali sussidi statali.

Secondo il dipartimento del lavoro, 455.037 persone hanno presentato domanda per il cosiddetto programma di assistenza alla disoccupazione pandemica nella settimana fino al 12 dicembre, quasi il doppio rispetto a due settimane prima, e il numero di nuovi richiedenti era ancora elevato nella settimana fino al 26 dicembre, con 308.262 domande. “Da agosto si è visto davvero poco miglioramento nell’economia e le cose non sono certo migliorate con questa nuova ondata di pandemia”, ha detto Eliza Forsythe, professore di economia all’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign.

“Le persone che lavorano nel settore dei servizi, i lavori rivolti al pubblico e i lavoratori a basso salario sono stati i più colpiti in tutto questo periodo. Lo stesso gruppo di persone sta perdendo di nuovo il lavoro”. Questa settimana i lavoratori statunitensi, ricorda il Ft, hanno ricevuto però un’importante boccata di ossigeno. Dopo mesi di trattative, l Congresso e la Casa Bianca hanno approvato un disegno di legge per 900 miliardi di dollari che include un assegno di 2.000 dollari per le persone che guadagnano fino a 75.000 dollari all’anno e aiuti alle piccole imprese. Ma Michele Evermore, un analista politico senior del National Employment Law Project di Washington, ha segnalato che però i beneficiari dei sussidi di disoccupazione dovranno ancora aspettare qualche settimana prima di ricevere i loro assegni. 

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