Il governo festeggia la proposta di Bruxelles: “Ottimo segnale”

Il governo festeggia la proposta di Bruxelles: “Ottimo segnale”

27. 05. 2020 Off Di admin

Il governo italiano accoglie come un “ottimo segnale” la proposta della Commissione europea per “un Fondo di Recovery da 750 miliardi che si aggiunga agli strumenti comuni già varati” in sostegno alle economie dei paesi colpiti dall’epidemia di coronavirus. La proposta è annunciata dal Commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, che la definisce “una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”, e in seguito illustrata dalla presidente dell’esecutivo Ue, Ursula von der Leyen, davanti al Parlamento europeo, che ha ribattezzato il piano ‘Next generation Ue’. Ora dovrà incassare il via libera del Consiglio europeo, superando le perplessità dei Paesi del Nord Europa, e quella di Strasburgo.

“Ottimo segnale da Bruxelles, va proprio nella direzione indicata dall’Italia”, festeggia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Siamo stati descritti come visionari perchè ci abbiamo creduto dall’inizio. 500 miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo sul negoziato e liberiamo presto le risorse”.

“Il Recovery Fund è per poter spendere tutti i soldi che servono per imprese commercianti, giovani e meno giovani. La priorità adesso è abbassare le tasse”, afferma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Se sbagliamo come dieci anni fa, dopo la crisi del 2008 non abbassando le tasse, causeremo altre crisi”. “L’Europa c’è. La proposta di Recovery Fund della Commissione – Next Generation Eu – è una base solida per concludere in modo positivo i negoziati al prossimo Consiglio Ue”, sostiene il ministro dem per gli Affari europei, Enzo Amendola

“Le condizionalità” del Mes “sono molto cambiate, le guarderemo meglio nelle prossime giornate quando avremo la documentazione necessaria. Sembra che ci sia un tasso molto basso su questi 36-37 miliardi, ma credo che dobbiamo pretendere strumenti nuovi: ben venga il fondo Sure, fondo di garanzia del Bei, che la revisione del Mes”, afferma il ministro M5s ai Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “Il Recovery Fund però è l’arma vincente per trasformare l’Europa in qualcosa di diverso. Abbiamo capito che non devono esserci più crisi economiche affrontare con austerity come quella dal 2008 al 2011”.

Positivo il commento anche dei leader dei partiti che sostengono la maggioranza. “La proposta della commissione sul Next Generation Ue lascia ben sperare su quel cambio di passo che ci aspettavamo dall’Europa”dice il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti. “Tutti gli strumenti messi in campo fino ad oggi, e la loro immediata disponibilità, vanno nella direzione auspicata dal governo e per la quale il Partito Democratico ha contribuito a costruire le condizioni in Ue per arrivare a questo punto dei negoziati”.

“Bene la proposta della Commissione Europea di un Recovery Fund da 750 miliardi. Auspichiamo che questo risultato venga confermato dall’Euro summit, dove il presidente Giuseppe Conte porterà le linee di intervento per il rilancio dell’Italia, che condividiamo in modo convinto. Sulla necessità di una riforma fiscale, il Movimento 5 Stelle la ritiene necessaria e siamo già da tempo al lavoro per definire la proposta”, chiede il capo politico del M5s, Vito Crimi.

“Molto bene la proposta della Commissione Europea sul Recovery Fund. Unione Europea batte populisti 750 (miliardi) a zero”, scrive Matteo Renzi, leader Iv, sui suoi profili social. 

L’opposizione è, invece, divisa, come da inizio crisi, sul pacchetto europeo. Lega e Fratelli d’Italia contrari, Forza Italia a favore. “Nessuna buona notizia concreta per l’Italia, per ora solo altre parole”, commenta Matteo Salvini. “La Commissione propone di aggiungere al bilancio europeo 750 miliardi, raccolti collocando titoli e distribuiti come prestiti o sussidi. Come già annunciato, queste somme dovranno essere rimborsate con nuove tasse europee su consumi e produzione. Inoltre, essendo legate al meccanismo del semestre europeo, difficilmente saranno utilizzabili prima del 2021 e la loro disponibilità sarà subordinata a riforme strutturali. Appena passata l’emergenza, sulle macerie del Paese, ci aspettano nuovi attacchi alle pensioni e al welfare, oltre ad una tassa patrimoniale sui risparmi”.

“Siamo stati i primi ad auspicare un Recovery Fund cospicuo, immediato, con una quota maggioritaria di contributi a fondo perduto e senza condizionalità. Prendiamo atto che qualcosa si è mosso in questa direzione ma la proposta della Commissione Ue non è soddisfacente”, dice Giorgia Meloni. “Peraltro, siamo all’inizio di un lungo negoziato e il rischio concreto e’ che la proposta sia rivista al ribasso in seno al Consiglio Ue, che dovrà necessariamente tenere conto delle posizioni dei rigoristi Olanda, Danimarca, Austria e Svezia. Il diavolo è nei dettagli e sappiamo bene come l’Europa ci abbia spesso riservato brutte sorprese. Le risorse rischiano di essere troppo poche, condizionate a riforme dettate da Bruxelles, e soprattutto di arrivare troppo tardi: se non si concentra la potenza di fuoco di questi interventi subito nei prossimi mesi e su pochi capitoli, il rischio e’ che questi fondi si rivelino inutili a salvare le nostre imprese”.

“Dall’Europa buone notizie, quella di oggi è una giornata positiva. L’Europa ha seguito la strada che noi avevamo indicato e per la quale ci siamo molto spesi all’interno del Ppe: 750 miliardi sono un impegno importante per la ripresa, che va significativamente al di là dell’accordo franco-tedesco della scorsa settimana, e che si avvicina alle nostre richieste”, commenta invece Silvio Berlusconi. “La cosa più importante, però, è che di essi ben 500 sono sovvenzioni a fondo perduto. Questo è fondamentale per un paese ad alto indebitamento come l’Italia, che riceverà 82 miliardi di sovvenzioni – sottolinea – Naturalmente è essenziale che il Consiglio Europeo, a cui spetta il via libera definitivo, non scenda sotto queste cifre. In quella sede l’Italia dovrà farsi valere, ricercando le necessarie alleanze e convergenze”.

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