La benedizione della vecchia Dc sui Cinque Stelle. “Sono cresciuti”, dice Scotti

La benedizione della vecchia Dc sui Cinque Stelle. “Sono cresciuti”, dice Scotti

05. 09. 2019 Off Di admin

Per Vincenzo Scotti, ex ministro Dc per ben sette volte, mentore e precettore del Movimento, presidente della Link Campus University, i 5Stelle “hanno dimostrato di essere cresciuti, di avere maturato capacità di mediazione” tanto che nel passaggio dalla Lega di Salvini al Pd di Zingaretti sono diventati un po’ l’ago della bilancia di accordi ed equilibri. E più che di democristiana, si tratta di una capacità di mediazione “politica”, secondo Scotti, e della sua “arte” come afferma in una intervista a La Stampa di Torino in edicola.

Insomma, secondo l’ex esponente Dc, “i grillini stanno dimostrando che non vogliono più essere solo un movimento di protesta, ma una forza politica capace di ricollegarsi ai cittadini e alle istituzioni”. Perché quando Grillo ha dato vita al Movimento a suo di “vaffa”, in verità – ad avviso di Scotti – ha anche capito che “c’era un problema di separazione tra politici e cittadini, una crisi di linguaggio” la stessa distanza che c’è “tra Capalbio e Coccia di morto nel film Come un gatto in tangenziale”.

Dunque funzionerà questo accordo al vertice, l’asse Pd-5Stelle? Secondo Scotti dopo essersi chiuso in una torre d’avorio, ora il Pd “ha la possibilità di dare una risposta politica alla crisi del Paese”. Nel mondo, dice il già sette volte ministro, le sovranità sono tutte limitate “perché c’è la globalizzazione”. Ma “da cittadino – aggiunge Scotti – sono convinto che se M5S e Pd usciranno dallo stallo, ce la potranno fare”. Ma questi due obiettivi vanno tenuti a mente e da conto.

Quindi una chiosa: “Occorre una paziente mediazione di governo, altro che democrazia diretta” e la piattaforma Rousseau “è uno strumento, non la soluzione del problema”. Come dire: la tecnologia è solo un mezzo, “la politica, la mediazione” un’altra cosa ancora. 

 

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