Le misure del dpcm sono “severe” ma Milano le rispetterà

Le misure del dpcm sono “severe” ma Milano le rispetterà

04. 11. 2020 Off Di admin

AGI – Erano attese e sono arrivate le nuove misure per il contenimento del contagio, si tratta “certamente” di “misure severe” ma “le decisioni del governo vanno rispettate e applicate”. È il primo commento del sindaco di Milano Giuseppe Sala, su Facebook, all’ultimo dpcm che entrerà in vigore il 5 novembre, e che contiene, accanto alle restrizioni decise a livello nazionale, anche “ulteriori misure, più stringenti, per le aree a ‘rischio alto’, fra le quali pare evidente ci sarà la regione Lombardia e la nostra città”. Milano dunque, ma si attende l’ufficialità, diventerà ‘zona rossa’. 

Milano rispetterà le decisioni del governo 

“La tutela della salute dei cittadini è il primo bene da proteggere – aggiunge Sala – e noi continueremo a lavorare perché queste disposizioni siano osservate da tutti i milanesi”. “Milano anche questa volta rispetterà le decisioni del Governo – sottolinea – e lavorerà unita per uscire al più presto da questa difficile situazione”. E promette: “Ogni giorno da Palazzo Marino mi assicurerò che ciò avvenga”.

Pagamento sospeso in Area C e strisce blu 

Per evitare assembramenti sui mezzi pubblici e facilitare gli spostamenti il sindaco ha deciso di sospendere il pagamento di Area C, la zona a traffico limitato in centro città, e dei parcheggi sulle strisce blu. Una misura chiesta da tempo dall’opposizione e subito accolta con favore.

Il sindaco si batterà affinché i ristori arrivino subito

“Continuerò a battermi affinché gli aiuti a favore di tutte le categorie penalizzate dalla chiusura vengano immediatamente erogati. Per questo – annuncia – sono pronto da subito a farmi portavoce delle loro istanze in tutte le opportune sedi”.

La scuola in presenza è valore da preservare

Quanto alle decisioni sulla scuola, Sala accoglie “con favore la conferma delle lezioni in classe per gli studenti fino alla prima media”. Ma, conclude: “Non posso non dispiacermi per i ragazzi e le ragazze che non potranno frequentare i loro istituti scolastici. La scuola in presenza, per il suo valore educativo e sociale, resta una delle risorse principali da preservare.

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