Lo scontro Salvini-Letta sulle sanzioni a Mosca

Lo scontro Salvini-Letta sulle sanzioni a Mosca

03. 09. 2022 Off Di admin

AGI – “Salvini vicino a Putin, pro Putin, che sostiene le tesi di Putin, è un vero pericolo per il nostro Paese”, ribadisce Enrico Letta.

Il segretario Pd, dalla Festa dell’Unità di Reggio Emilia, attacca le “gravissime affermazioni di Salvini sul tema delle sanzioni alla Russia. Salvini – spiega – ha detto cose che nemmeno Putin direbbe, svelando la sua vera idea di tutta questa vicenda, cioè la vicinanza a Putin”.

“La coalizione di centrodestra, checché ne dica Meloni, ha una scelta che è profondamente ambigua, su una delle questioni oggi più importanti, quella del’aggressione russa all’Ucraina”. 

Matteo Salvini, a margine del suo incontro a Fano con i simpatizzanti e i candidati della Lega alle elezioni del 25 aprile ha sottolineato che “ci stanno rimettendo gli italiani e ci stanno guadagnando i russi” e che, “evidentemente a Bruxelles, qualcuno ha sbagliato i conti”.

“Siamo di fronte all’unico caso al mondo in cui le sanzioni per fermare una guerra, – ha detto illeader della Lega – per mettere in ginocchio un regime per bloccare gli attacchi non danneggiano i sanzionati, ma coloro che sanzionano“.

“Bisogna continuare a sostenere, difendere e aiutare il popolo ucraino – ha detto ancora -, ma le sanzioni non stanno facendo male alla Russia, che sta guadagnando centinaia di migliaia di miliardi in più. Stanno facendo male alle nostre imprese e alle nostre famiglie, per cui è evidente che ci sia qualcosa da ripensare”.

“Letta dice da un settimana che il voto in Italia non sarà democratico perché influenzato dai russi. Non so se a Brugherio ci sono dei russi in giro che vi chiamano di notte e vi dicono chi votare. Io faccio solo l’interesse del mio Paese e del popolo italiano”. Matteo Salvini, dal palco della Festa leghista a Brugherio, replica così al segretario Pd sul tema delle potenziali influenze russe sulla politica nazionale.

“Le bollette della luce e del gas non le pagano Letta e Di Maio, gli operai che perdono il posto non è che vanno a mangiare da Letta e Di Maio”, aggiunge.

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