Mattarella e l’asse con Steinmeier per rafforzare la Ue e superare la crisi

Mattarella e l’asse con Steinmeier per rafforzare la Ue e superare la crisi

17. 09. 2020 Off Di admin

AGI “Dopo tanti mesi che non ci siamo visti era la volta buona per abbracciarci ma ancora non si può”. Il presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier arriva a Palazzo Reale a Milano per incontrare Sergio Mattarella e subito si capisce che tra i due Capi di Stato il feeling è forte. Un rapporto coltivato negli anni, intensificato in questi mesi di crisi causata dall’epidemia e che ha portato a una solidarietà concreta da parte della Germania verso l’Italia. Più di quaranta sono stati i malati di coronavirus curati dai medici tedeschi, centinaia i respiratori giunti da Berlino nelle settimane di crisi  delle nostre terapie intensive. E soprattutto un rinnovato asse che ha legato il nostro Paese al duo di testa di Germania e Francia per spingere la Ue a rispondere a suon di miliardi alla crisi che ha travolto l’intero continente.  

Steinmeier riconosce a Mattarella che i suoi dubbi e il suo pungolo a Bruxelles nelle settimane più drammatiche della pandemia hanno indicato di fatto la direzione di marcia che l’Unione europea ha poi imboccato approvando il Next generation Ue. E il Capo dello Stato ha gioco facile, durante un panel sulla ripresa, a sottolineare che in realtà l’Italia non è la Cenerentola d’Europa e ha molti numeri per essere ancora tra i paesi guida. “Negli ultimi 25 anni, tra i paesi del G7 – ha fatto notare il Presidente – solo Germania e Italia hanno avuto un avanzo primario costante, e questo va sottolineato rispetto all’uso di categorie arbitrarie come paesi cultori della frugalità o non frugalità nella Ue”. 

Alla fine dunque la visita di Steinmeier a Milano segna un nuovo passo avanti nella amicizia “solida in maniera assoluta” tra i due Paesi. Lo testimoniano le centinaia di gemellaggi tra i comuni italiani e tedeschi, che sono importanti perché “il rapporto di amicizia tra i governi nazionali è fondamentale ma l’importante è il concorso sociale e il gemellaggio è simbolo dell’amicizia popolare”. Verso l’Italia, ricorda il Capo dello Stato, “c’è stata una grande opera di solidarietà” da parte della Germania durante l’emergenza covid. E infatti i due presidenti incontrano alcuni dei malati italiani curati in Germania e i medici tedeschi che li hanno assistiti. 

Dunque Mattarella riconosce e fa notare che grazie alla Germania, che ha portato alla linea franco-tedesca sul recovery fund insieme ai governi di Italia e Spagna, l’Unione europea ha superato “pigrizie, resistenze e ritardi”, ritrovando così “l’ispirazione originaria e di solidarietà, un orientamento che sarà importante per l’integrazione europea”. 

Lo stesso Steinmeier ammette che “nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe stato possibile un recovery fund. Stavolta per la prima volta c’è stata una decisione coraggiosa da parte dei governi europei di offrire una soluzione all’altezza alla crisi”. “Le conseguenze economiche della pandemia le dobbiamo superare”, ha aggiunto Steinmeier e “delle voci dell’Italia e della Germania – ha concluso – ce n’è sempre bisogno”.

Anche perché, ha detto Mattarella, “siamo ancora in pieno tempo di Covid, ci siamo lasciati alle spalle la fase più insidiosa e pericolosa. Abbiamo di fronte a noi un percorso che speriamo si concluda in fretta, ma che ci interpella per la ripresa”. Una ripresa per cui servirà non mollare sulle linee guida del Next generation, dall’agenda di green deal agli investimenti in tecnologie, che devono vedere la Ue protagonista nel mondo, fino agli investimenti in innovazione e ricerca scientifica, che deve essere inclusiva. Il primo banco di prova sarà il vaccino contro il Covid che per Mattarella riveste una straordinaria importanza. Tutti fronti su cui i singoli governi, a cominciare da quello italiano, devono mostrarsi all’altezza della sfida ma che potranno essere affrontati solo “insieme”, come Italia e Germania hanno dimostrato, superando con la Francia resistenze e ritardi di Bruxelles e di altri governi più riottosi. 

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