Mattarella: “L’Ue sia un interlocutore globale. I trattati vanno migliorati”

Mattarella: “L’Ue sia un interlocutore globale. I trattati vanno migliorati”

01. 09. 2023 Off Di admin

AGI – “Le sfide di fronte alle quali ci troviamo sono sempre più complesse. Si può sostenere che le crisi finanziarie globali, i caratteri inediti della competizione geopolitica, l’esperienza della pandemia, la crisi climatica, la stessa guerra determinata dall’aggressione da parte della Federazione Russa all’Ucraina, abbiano costituito un rallentamento alla globalizzazione. Ma non si può certo dedurre che l’interdipendenza ne sia stata ridimensionata. Sarebbe una fuga dalla realtà ignorare le problematiche presenti nell’agenda mondiale. Va quindi sempre più rafforzata la capacità dell’Unione europea di essere un interlocutore politico globale. La Conferenza sul futuro dell’Europa ha aperto il cantiere di una riforma che dovrà inevitabilmente migliorare i trattati vigenti“. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato in occasione del Forum organizzato da The European House – Ambrosetti, al via oggi a Cernobbio

“Nessun Paese del Continente – neppure i maggiori per dimensioni o reddito – può pensare a un futuro separato da quello degli altri: sarebbe una fuga dalla realtà e, prima ancora di un’illusione, un atto controproducente”, ha continuato il capo dello Stato. 

“L’Europa – ha proseguito – è il quadro entro il quale si costruisce il nostro avvenire, con le lacune che accompagnano il processo di integrazione europea, fattore che trasforma e plasma anche il nostro modello sociale. Pace e sicurezza, così come crescita e benessere dei popoli, passano attraverso la capacità dell’Unione europea di rappresentare un fattore di stabilità e attrazione per chi crede nei valori della libertà, dell’indipendenza, della democrazia”.

“Il tradizionale Forum, organizzato da The European House – Ambrosetti, chiamando responsabili politici, operatori economici e finanziari, intellettuali e dirigenti di forze sociali a un confronto su scala sovranazionale, costituisce un’interessante occasione di riflessione sugli scenari posti davanti a noi e sulle linee di azione utili a far avanzare l’intera Unione europea, condizione primaria di sostenibilità per i Paesi membri. Le sfide di fronte alle quali ci troviamo sono sempre più complesse”, ha aggiunto Mattarella.

 “Si può sostenere che le crisi finanziarie globali, i caratteri inediti della competizione geopolitica, l’esperienza della pandemia, la crisi climatica, la stessa guerra determinata dall’aggressione da parte della Federazione Russa all’Ucraina, abbiano costituito un rallentamento alla globalizzazione. Ma non si può certo dedurre che l’interdipendenza ne sia stata ridimensionata. Sarebbe una fuga dalla realtà ignorare le problematiche presenti nell’agenda mondiale. Va quindi sempre più rafforzata la capacità dell’Unione europea di essere un interlocutore politico globale”, ha concluso il Capo dello Stato. 

Zelensky: “Il sostegno dell’Italia è fondamentale”

“Non abbiamo mai avuto dubbio sul fondamentale sostegno dell’Italia all’Ucraina“: lo ha detto, ringraziando, il presidente Volodymyr Zelensky parlando in video collegamento con il forum Ambrosetti a Cernobbio

“Nessuna pace senza Crimea e Donbass”

Se la Russia non lascerà la Crimea e gli altri territori occupati nell’Est dell’Ucraina “non ci potrà essere una pace sostenibile in Ucraina e quindi nemmeno in Europa”. Lo ha sottolineato, nel suo intervento in videocollegamento con il Forum Ambrosetti a Cernobbio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Osservate quello che è successo in Crimea. L’occupazione ha portato civiltà, turismo, business? Niente di tutto questo. L’Ucraina e tutti gli altri Paesi che fanno riferimento al diritto internazionale non riconoscono che la Crimea appartenga alla Federazione russa, non lo riconoscono nemmeno le aziende: quindi ci sarebbe una situazione di caos permanente, non sostenibile.

è quello che vuole la Russia: una penisola che attraeva turisti e affari ora è un territorio occupato e militarizzato e non può crescere”. Per uscire da questo, ci sono due strade, quella diplomatica e quella militare: “le truppe russe dovrebbero lasciare la penisola senza pressione, per salvaguardare vite: cosi’ come noi ci prendiamo cura della nostra gente, Putin dovrebbe pensare alla sua”.

Articoli nella stessa categoria: